Infastidita dalla sua presenza nel Mediterraneo centrale, la Guardia Costiera libica, un paio di giorni fa, ha minacciato di arresto l'equipaggio della Sea Watch, in base a quanto denunciato dalla stessa ong in una serie di tweet:
26 luglio. Le autorità libiche hanno cercato di vietare a Sea-Watch 3 di operare in acque internazionali. Intercettano illegalmente le persone sparando loro addosso, non ci stupisce che calpestino il diritto marittimo tentando di impedirci di soccorrere. Noi non ci lasceremo intimidire.La cosiddetta Guardia Costiera Libica ha minacciato di arrestare l'equipaggio di Sea-Watch 3. Millantano di avere giurisdizione sulla zona SAR libica, ma è solo l'area in cui hanno la responsabilità di salvare vite: acque internazionali in cui noi abbiamo il diritto di operare.Invece di adempiere all'obbligo di salvare vite nella zona SAR di sua competenza, la cosiddetta Guardia Costiera libica minaccia di "ricorrere a tutti i mezzi disponibili" per costringerci ad andarcene. Questa è una gravissima violazione della Convenzione sul Diritto del Mare.Se non ci fosse un interesse europeo a proteggere la sistematica violazione del diritto internazionale marittimo da parte delle autorità libiche, questo comportamento porterebbe a una crisi diplomatica. Abbiamo informato il nostro stato di bandiera, la Germania, delle minacce che Sea-Watch 3 ha ricevuto ieri dalle autorità libiche. Il Min. Esteri e l'ambasciata tedesca in Libia sono stati attivati. Abbiamo diritto di navigare in acque internazionali e l'obbligo di soccorrere.
L'Italia e l'Europa continuano a finanziare la Libia e la sua Guardia Costiera, nonostante le numerose evidenze che testimoniano, da parte di quest'ultima, azioni classificabili semplicemente come delinquenziali.
L'ultimo finanziamento risale a poche settimane fa.