A marzo l'Istat stima in netto calo il dato congiunturale per entrambi i flussi commerciali con l'estero, registrando un -6,5% per le importazioni ed un -2,3% le esportazioni. Una diminuzione che si spiega con il calo delle vendite verso i mercati extra Ue (-4,5%) mentre la flessione dell'export verso l'area Ue è di modesta entità (-0,1%).
Dopo due mesi di contenuta crescita, a marzo, l'export si riduce su base mensile per effetto in particolare della contrazione delle vendite di beni di consumo non durevoli verso i paesi extra Ue. L'import segna un ulteriore calo congiunturale – il settimo consecutivo –, diffuso a tutti i raggruppamenti e più ampio per energia.
Nei primi tre mesi del 2023, rispetto al periodo immediatamente precedente, l'export è stazionario, senza alcuna variazione percentuale, mentre l'import diminuisce del -8%.
Su base tendenziale, rispetto a marzo 2022, l'export cresce del +4,7% in termini valutari, mentre in volume diminuisce del -3,1%. La crescita dell'export in valore è più sostenuta verso i mercati extra Ue (+6,8%) rispetto all'area Ue (+3,0%). L'import registra una riduzione tendenziale del 9,8% in valore – sintesi di un aumento del 6,1% per l'area Ue e di un'ampia flessione per quella extra Ue (-28%) – e del -8,8% in volume.
Tra i settori che contribuiscono maggiormente all'aumento tendenziale dell'export si segnalano: macchinari e apparecchi n.c.a. (+20,0%), autoveicoli (+27,4%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+10,8%). Si riducono su base annua le esportazioni di metalli e prodotti in metallo (-6,5%), prodotti della raffinazione (-19,8%) e mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-7,1%).
Su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori all'incremento dell'export nazionale sono: Stati Uniti (+9,3%), Cina (+26,3%), Francia (+6%) e Turchia (+25,4%). Le esportazioni verso Svizzera (-9,4%), Regno Unito (-6,6%) e Giappone (-9,8%) risultano in calo.
Nel primo trimestre 2023, la crescita tendenziale delle esportazioni (+9,8%) è dovuta in particolare all'aumento delle vendite di macchinari e apparecchi n.c.a. (+17,4%), articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici (+31,7%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+13,4%) e autoveicoli (+20,4%).
La stima del saldo commerciale a marzo 2023 è pari a +7.541 milioni di euro (era -757 milioni a marzo 2022). Il deficit energetico (-5.328 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-8.269 milioni), mentre l'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici, pari a 12.869 milioni, è elevato e in forte aumento rispetto a marzo 2022 (7.512 milioni).
Nel mese di marzo 2023 i prezzi all'importazione diminuiscono del -1,4% su base mensile e del -2,6% su base annua (da +1,3% di febbraio).