La rivista di geopolitica “Strumenti Politici” ha intervistato il sindaco di Ubari, città oasi nel sud ovest della Libia, nella storica regione del Fezzan. Il sindaco Ahmed Matko Nino è deluso dalla comunità internazionale, che non si è dimostrata capace di aiutare la Libia a trovare una soluzione alla crisi politica e sociale.

Secondo lui, dopo che Gheddafi è stato ucciso il popolo libico è stato abbandonato nel caos, salvo poi vedere l’arrivo di armi e di uomini stranieri a supportare questo o quel leader locale. Ma i libici hanno saputo reagire e risollevarsi.

Così Matko Nino fa la sua richiesta alla comunità internazionale e in particolare agli Stati che sono intervenuti e che sono presenti in Libia: lasciate libero il popolo libico di gestire da solo i suoi problemi. Gli interventi stranieri devono essere ufficialmente limitati dalle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

La regione del Fezzan è soggetta anche al problema dell’immigrazione clandestina, risolvibile solo con un impegno internazionale, perché le risorse dei libici in questo caso sono insufficienti.

Comunque nella cittadina di Ubari la situazione è “abbastanza ragionevole”, la sicurezza è stabile e non ci sono particolari problemi. Il sindaco è stato di recente a Tripoli, dove ha discusso delle istanze della municipalità, il problema delle acque reflue e dei combustibili nel sud: a Ubari è stato promesso supporto e assistenza.