A distanza di un mese da quel 18 aprile che ha visto sbarcare a Cagliari 810 migranti, un mese dopo la storia si ripete: a sbarcare questa volta sono 650 migranti algerini. Sbarchi che adesso con l'arrivo dell'estate continuano in massa ogni giorno.

Le drammatiche condizioni nelle quali sono costretti a lavorare gli agenti di polizia preposti all'accoglienza dei migranti, non sono cambiate di un millimetro. Solo un cambiamento c'è stato... al vertice della Prefettura. Il nuovo Prefetto è la Dottoressa Costantino subentrata alla Perrotta.

Una cosa è certa: non si può continuare ad accogliere in massa i migranti, perchè poi si rischia di non potere fornire un valido aiuto a tutte queste persone, mettendo a rischio anche la sicurezza, per non parlare di un incremento di episodi di criminalità.

Una situazione, drammatica ed esplosiva al tempo stesso, segnalata più volte dai poliziotti, che a causa di gravi carenze di organico, devono lavorare in condizioni che definire disastrose è poco, come segnalato da Luca Agati, Segretario Provinciale del SAP di Cagliari: "Dopo esattamente un mese affrontiamo un altro sbarco così numericamente impegnativo, sperando che non ci siano altri arrivi di Algerini, ormai all'ordine del giorno. A questo punto chiediamo al nuovo Prefetto, la Dottoressa Costantino, se la sua politica sarà quella del Prefetto Perrotta o se si preoccuperà di capire e di risolvere quali sono i reali problemi dell'isola."

La situazione nella quale si trovano i poliziotti da incubo: "Siamo ben disponibili a farle (al nuovo Prefetto) il punto della situazione, partendo dagli organici di Polizia sotto del 30% senza speranza di nuovi innesti, del mancato pagamento del fondo produttività e degli straordinari eccedenti non liquidati ai polizotti da Aprile 2016, per non parlare della grave situazione legata alla sicurezza, diventata a dir poco esplosiva."

Basti pensare alla rissa scoppiata ieri nel centro di prima accoglienza a Villanovaforru. "Accogliere in maniera sconsiderata può essere molto pericoloso e noi non vogliamo certo diventare complici di questo scempio nato da una fallimentare politica legata all'immigrazione. Bisogna invece investire nella sicurezza, a far finta che tutto vada bene in attesa degli eventi".

C'è da chiedersi se si deve aspettare che ci scappi il morto o che debba succedere qualcosa di grave, affinchè chi di competenza tenga presente le segnalazioni del SAP circa questa drammatica situazione. Per il momento di sicuro c'è che i poliziotti impegnati ogni giorno in prima linea negli sbarchi, devono continuare a lavorare in condizioni disastrose in attesa che qualcuno dia loro una risposta, in attesa che finalmente si possa porre la parola fine a quest'incubo.

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