Draghi è d'accordo con tutti: con i sindacati e con Conte
"Sul piano del metodo c’è una novità, sul piano dei contenuti a oggi non abbiamo risposte".
Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha commentato il risultato dell'incontro a Palazzo Chigi tra i rappresentanti dei tre sindacati confederali e il primo ministro Mario Draghi, a cui hanno partecipato anche i ministri Orlando (Lavoro), Giorgetti (Sviluppo economico), Brunetta (Funzione pubblica) e Patuanelli (Politiche agricole).
Gli argomenti sul tavolo, la situazione economica e le misure per contrastare gli effetti della guerra in Ucraina, a partire dall'aumento delle bollette di luce e gas, oltre ai temi fiscali, e a quelli del mercato del lavoro e delle pensioni.
Nel resoconto dell'incontro riportato da Landini, così come lo riferisce il sito Collettiva, i sindacati hanno insistito sul fatto che "bisogna agire subito, senza aspettare la legge di bilancio". Così come, pur nell’affrontare l’emergenza, questa "deve essere collegata a scelte strutturali, non è più tempo di bonus, per poi vedere cosa succede, ma quello di capire che le scelte devono stare dentro riforme strutturali: riforma del fisco, lotta a evasione, riforma del mercato del lavoro e riforma delle pensioni".
Sul tema del salario minimo il leader della Cgil condivide l'approccio che oggi il ministro del Lavoro ha proposto, "cioè prendere a riferimento i trattamenti economici complessivi che nei contratti nazionali ci sono e farli diventare trattamenti minimi sotto i quali non si deve andare. È poi necessario arrivare a una legge che misuri la rappresentanza dei soggetti che fanno gli accordi e cancellare i contratti pirata".
Ma se per Landini il bicchiere è mezzo pieno, anzi forse più vuoto che pieno, nella conferenza stampa tenuta successivamente da Draghi, il premier ha definito l'incontro positivo!
Un Draghi evidentemente oggi molto ottimista, considerando che ha definito la lettera consegnatagli da Conte come una specie di fotocopia di quello che è il programma di Governo. I punti di convergenza, ha precisato il premier, sono molti... e comprendono pure i temi discussi oggi con i sindacati.
"Un intervento del Governo - ha detto Draghi - era assolutamente necessario e se questo coincide anche con l'agenda che mi ha dato Conte sono contento anche io... anche lui forse".
Per quanto riguarda interventi prima della legge di bilancio, il presidente del Consiglio ha dichiarato di prevederne uno a luglio per mitigare i costi dell'energia ed il loro riflesso sulle bollette di luce e gas e accise per la benzina. Di altri interventi non ha parlato.
Comunque, rispondendo ad una domanda, Draghi ha ribadito di aver già detto che per quanto lo riguarda non c'è un governo senza M5s e non c'è un governo Draghi altro che l'attuale.
"Queste fibrillazioni sono importanti" - ha poi aggiunto - "riguardano l'esistenza del governo, ma sarebbe ancora più importante se il governo non riuscisse a lavorare. ... Un governo con gli ultimatum non lavora, a quel punto perde il suo senso di esistere. ... Se si ha la sensazione che è una sofferenza straordinaria stare in questo governo, che si fa fatica, bisogna essere chiari. ... Lo dico anche per tanti altri che a settembre minacciano sfracelli e cose terribili".