Poverino, Di Maio. Oggi si è visto costretto a dover pubblicizzare via social solo il fatto di aver partecipato al Tavolo istituzionale permanente per l'area di Taranto, accompagnato da alcuni ministri grillini...

E tutto per colpa della Appendino e della fobia 5 Stelle per le Olimpiadi!

A Losanna, infatti, oggi pomeriggio il Comitato Olimpico ha assegnato all'Italia i Giochi invernali del 2026. Giochi che saranno organizzati da Milano e Cortina, perché Torino, che originariamente avrebbe dovuto partecipare all'evento, si è poi sfilata all'ultimo momento.

Inutile dire che non mancheranno al riguardo polemiche di ogni tipo, specialmente da parte delle opposizioni, anche perché oggi la sindaca del capoluogo piemontese si consola pubblicizzando la "San Giovanni Night Experience": «Lo show di acqua e di droni sarà trasmesso per la prima volta da Rainews.it. Una partnership che è stata possibile grazie alla collaborazione tra il MISE, guidato da Luigi Di Maio, Città di Torino e RAI».

Vuoi mettere la San Giovanni Night Experience con le Olimpiadi!


A Losanna, l'Italia - supportata da rappresentanti federali, sindaci, presidenti di regione, ministri... fino ad arrivare al premier e poi al capo dello Stato (che ha però inviato un video messaggio) - ha battuto la candidatura dell'altra concorrente rimasta: la Svezia.

Naturalmente, adesso saranno immancabili e giustificate le dichiarazioni di soddisfazione delle istituzioni e, soprattutto, di chi le rappresenta, come già dimostra quella di Giuseppe Conte: «Siamo orgogliosi di questo grande risultato!

Ha vinto l’Italia: un intero Paese che ha lavorato unito e compatto con l’ambizione di realizzare e offrire al mondo un evento sportivo memorabile».

Ed il vicepremier in quota Lega, Matteo Salvini, non poteva essere da meno: «Vince l’ITALIA, vince lo sport! Viva i giochi olimpici e paralimpici invernali del 2026, che significano almeno 20.000 posti di lavoro creati, tanti investimenti e 5 miliardi di euro di valore aggiunto per l’Italia».

Queste Olimpiadi si svolgeranno dopo 20 anni rispetto a quelle invernali di Torino, che portarono sì nuove opere al patrimonio della città - anche infrastrutturali - ma il cui costo è stato solo parzialmente recuperato dagli introiti derivanti dalla manifestazione e che è pesato e non poco sulle tasche dei torinesi per molti anni a venire.