"Flat Tax al 15% per dieci milioni di italiani, noi siamo pronti! Altro che inciucio PD - 5Stelle... Manovra finanziaria? Non meno da 50 miliardi..."

Queste le dichiarazioni di Matteo Salvini, rilasciate nelle ultime ore, per supportare la sua volontà di ricorrere alle urne.

Dichiarazioni da sottolineare perché, secondo lui, abbassare la pressione fiscale al 15% farebbe ripartire l'economia, migliorando, a cascata, i conti dell'Italia. Una considerazione ripetuta da più parti all'interno del centro destra e supportata, oltre che dalla Lega, da Fratelli d'Italia e da Forza Italia.

Dopo questo promemoria, facciamo un salto di qualche migliaio di chilometri per atterrare negli Stati Uniti di Donald Trump.

Mercoledì, l'Ufficio bilancio del Congresso (CBO, Congressional Budget Office) ha reso noto che, in base alle ultime previsioni, il disavanzo del bilancio federale degli Stati Uniti salirà a oltre 1 trilione di dollari già nel prossimo anno fiscale.

"Le prospettive fiscali della nazione sono preoccupanti", ha dichiarato Phillip Swagel, direttore del CBO. "Il debito federale, che è già elevato per gli standard storici, sta seguendo un corso insostenibile".

Donald Trump, la cui amministrazione è artefice di tale risultato, durante la campagna per le presidenziali del 2016 dichiarò che avrebbe azzerato l'intero debito nazionale.

Da considerare anche che la stima sul disavanzo comprende una minore spesa sui tassi di interesse del debito pubblico. Secondo il CBO, il disavanzo per l'anno fiscale in corso arriverà a 960 miliardi di dollari, mentre nel prossimo anno fiscale, che inizia il 1 ottobre, supererà il trilione di dollari. Secondo l'amministrazione Trump tale "traguardo" non avrebbe dovuto essere raggiunto prima del 2022.

L'ufficio di bilancio ha poi dichiarato che l'ultima legge di bilancio, per come è stata licenziata togliendo alcuni vincoli al controllo della spesa, potrebbe far crescere il deficit federale fino a 1,7 trilioni entro il prossimo decennio e ancor di più in quello successivo a causa dell'invecchiamento della popolazione e della maggiore spesa sanitaria.

Secondo Swagel, per far ritornate i conti del Paese in un perimetro di sostenibilità, è necessario che i legislatori aumentino le tasse, riducendo la spesa pubblica.

Il CBO, infine, prevede che la crescita economica rallenterà, dal 2,3% di quest'anno all'1,8% in media per i prossimi quattro anni, a causa di una riduzione dei consumi e della spesa pubblica, nonché per l'effetto delle politiche commerciali relative agli investimenti delle imprese. Il tasso di disoccupazione rimarrà vicino all'attuale livello del 3,7% fino alla fine del 2020, per poi iniziare a salire al 4,6% entro la fine del 2023.