Il cosmo di Hawking. Il Cosmo ordinato di Galileo o Copernico. La storia dell'astronomia si combatte sempre fra questi 2 opposti. La filosofia Aristotelica dei vari cosmi ordinati.

Le istanze umanistiche che qualcosa non va, con l'insorgere di nuovi stimoli portati in Europa dai dotti bizantini riparati in occidente dopo la caduta di Costantinopoli in mano agli Ottomani.

La rivoluzione galileana, copernicana, kepleriana, newtoniana. Ogni volta un nuovo elemento che arricchisce e sconvolge al tempo stesso il sistema di conoscenze. Universo egocentrico, poi eliocentrico.

Il sistema solare, prima esteso solo fino al gruppo giovano, poi nuova frontiera degli ultra giovani pianeti maggiori da Saturno a Urano e Nettuno. Infine Plutone e oltre con X e Caronte. Cosmologia. Universo finito, poi infinito, poi curvo. Alla fine la quantistica di spazi cosmici paralleli, alternativi, compenetrati, entangled.

Così con la questione di galassie e fisica stellare ed astrobiologia. Un universo che tutto è, tranne quello delle certezze. Una geografia areale distributiva che muta in continuazione, con pianeti nuovi, elementi che vengono scoperti di continuo. E in questa foto di flares galattici e l'ennesima modifica geocostitutiva con le stelle giganti viste ora la prima volta, c'è l'ennesima conferma di un universo in continuo divenire.

Nella mistica orientale tutto è vibrazione, tutto muta in continuazione senza un punto fisso del sé. La fisica moderna dice qualcosa di simile, nelle teorie della meccanica ondulatoria e della trasmissione di energia degli elettroni. Questo è quindi il cosmo, l'universo moderno che ci appare. E, quindi, in fondo, questo è il concetto della vita stessa in senso lato e totale.