Esteri

Una parte di Severodonetsk è in mano ai russi, ma ormai si combatte in tutto il Donbass

Nonostante Biden abbia detto no ad armi che possano consentire all'Ucraina di colpire il territorio russo, Kuleba e Zelensky, di solito molto sensibili sul fronte armamenti, non hanno rilasciato nessuna dichiarazione in proposito. Il motivo, forse, sta in una dichiarazione rilasciata da uno dei tanti consiglieri di cui si circonda Zelensky, Oleksiy Arestovych, che ha dichiarato che in questo momento all'esercito ucraino, per respingere i russi, sarebbero sufficienti armi che avessero una gittata al massimo di 70 Km. Gli obici attualmente a disposizione hanno una gittata che non supera i 25 Km.

Quindi, non è escluso che gli americani non inviino agli ucraini dei sistemi di lancio multiplo di razzi, saranno le munizioni di cui verranno forniti a fare la differenza. Questo è probabilmente il compromesso che è stato raggiunto. Quelle armi sono necessarie per fermare l'avanzata dei russi nel Donbass. 

Rispetto al passato, Mosca non attacca più in ordine sparso, ma concentra le proprie forze su obiettivi specifici e strategici. Uno degli obiettivi strategici più importanti adesso è Severodonetsk, dove secondo il governatore dell'oblast di Luohansk, Serhiy Haidai, vi sarebbero ancora 15.000 civili intrappolati all'interno, impossibilitati a fuggire per i continui bombardamenti. Una parte della città, circa la metà, è in mano ai russi, l'altra è difesa dagli ucraini.

A Donetsk, il capo dell'amministrazione regionale militare, Pavlo Kyrylenko, ha diffuso immagini in cui accusa la Russia di aver bombardato una zona residenziale della città di Slovyansk la scorsa, causando la morte di alcune persone, aggiungendo che l'intero territorio della regione di Donetsk è ora un campo di battaglia, invitando i civili, tutti, ad evacuare le proprie abitazioni il prima possibile, per mettersi in salvo.

Secondo lo Stato maggiore ucraino, la Russia si prepara ad attaccare il Paese anche in altri tre punti. Un attacco è previsto nell'oblast di Donetsk, vicino alla città di Lyman, dove l'esercito russo si sta riorganizzando. Un altro attacco è previsto anche nell'Oblast di Kharkiv, vicino alla città di Izium, e nell'Oblast di Sumy, dove si stanno registrando bombardamenti nelle ultime ore. Infine  le truppe russe hanno continuato a condurre operazioni offensive nell'oblast di Luhansk, vicino a Sievierdonetsk, Toshkivka e Ustynivka.

E sempre dallo Stato maggiore ucraino arriva il nuovo bollettino con l'aggiornamento delle perdite subite dai russi aggiornato alle ultime 24 ore: 30.500 soldati, 1.358 carri armati, 3.302 veicoli corazzati da combattimento, 649 pezzi di artiglieria, 207 sistemi di lancio multiplo di razzi, 93 missili terra-aria, 174 elicotteri, 207 aeroplani, 515 droni e 13 imbarcazioni.


Sul piano diplomatico, si registra nelle scorse ore l'impegno di Erdogan nel promuovere una ripresa del dialogo tra Mosca e Kiev, anche perlomeno in relazione allo sblocco del grano dai porti ucraini sul Mar Nero. Al momento, l'ultima dichiarazione in tal senso è del ministro degli esteri russo, Lavrov, che ha ripetuto quanto detto in precedenza da Putin, dichiarando che il suo Paese è disposto a revocare il blocco dei porti per le navi che trasportano prodotti come grano e mais, ma l'Ucraina deve prima rendere sicure le acque, rimuovendo le mine messe in precedenza.

Quello che però la Russia ha già detto di voler fare, senza contropartite, è consegnare i corpi trovati all'interno di un'unità di raffreddamento nei tunnel sotto l'acciaieria Azovstal. Sono i corpi di 152 corpi di militari appartenenti sia al reggimento Azov che ai marines delle forze armate ucraine.

Nelle scorse ore, mentre l'Ue decideva di porre l'embargo sul petrolio proveniente dalla Russia (che consentirà di tagliare le forniture di Mosca del 90%, ma solo a fine anno), Gazprom annunciava lo stop all'invio del proprio gas all'Olanda. 

La presidente a capo della commissione Difesa del parlamento tedesco, Marie-Agnes Strack-Zimmermann, ha chiesto all'ufficio del cancelliere Olaf Scholz di consegnare i 50 veicoli da combattimento Marder promessi all'Ucraina il prima possibile. I media tedeschi hanno riferito in precedenza che Scholz aveva bloccato le forniture di Marder per settimane.

Autore Alberto Valli
Categoria Esteri
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