Il premier maltese Joseph Muscat, in una conferenza stampa che si è tenuta nella mattinata di mercoledì, ha annunciato che è stata trovata una soluzione ai 49 migranti bloccati a bordo delle due navi appartenenti alle Ong Sea-Watch e Sea-Eye.

La soluzione include anche i 249 migranti salvati in mare da Malta prima di Natale, tra questi 44 cittadini bengalesi, che saranno rimpatriati con l'aiuto della Commissione Ue.

Alle navi delle due Ong non sarà concesso di attraccare in un porto maltese. Il trasferimento dei 49 naufraghi da loro ospitati sarà effettuato in alto mare, con il trasbordo su un pattugliatore della marina maltese che poi attraccherà alla base di Haywharf. L'operazione dovrebbe concludersi in giornata.

A dare accoglienza ai migranti saranno Germania, Francia, Portogallo, Paesi Bassi, Irlanda, Romania, Lussemburgo e Italia, che hanno fornito alla Commissione europea un impegno scritto in tal senso. A Malta rimarranno 74 migranti, gli altri 224 saranno suddivisi tra 8 Stati, in media 28 per ciascuno.

Muscat ha detto che Malta sta facendo molto più di altri Paesi membri dell'Unione, accettando 74 migranti.

A differenza di quanto aveva annunciato domenica, cioè che in Europa si stava discutendo anche di trovare un metodo che in futuro potesse essere applicato a situazioni analoghe, Muscat ha detto che l'accordo trovato copre solo la situazione di stallo attuale.

Così, il premier maltese ha addossato la colpa di quanto accaduto tutta sulle spalle di Sea-Watch e Sea-Eye, insistendo sul fatto che le Ong dovrebbero rispettare le regole e sottostare agli ordini delle autorità competenti e non pretendere che i vari Stati risolvano i problemi che loro creano.


Dalla Polonia, il ministro dell'Interno Salvini - dopo aver detto che con quella nazione l'Italia dovrebbe lavorare insieme per la costruzione di una nuova Europa - ha accolto la notizia dichiarando che «mentre col premier e col ministro dell’Interno polacco parliamo di protezione delle frontiere esterne dell’Europa e di sicurezza, leggo che a Bruxelles fanno finta di non capire e agevolano il lavoro di scafisti e Ong.

Sono e rimarrò assolutamente contrario a nuovi arrivi in italia. E continuo a lavorare per espellere i troppi clandestini già presenti sul nostro territorio.

Cedere alle pressioni e alle minacce dell’Europa e delle Ong è un segnale di debolezza che gli italiani non meritano.»


Soddisfazione, invece, da parte delle Ong, con Sea-Watch che ha dichiarato: "L'UE ha raggiunto un accordo dopo 19 gg. I nostri ospiti potranno raggiungere terra. Lo sbarco non può essere subordinato ai negoziati tra Stati a spese delle persone. Necessaria una soluzione strutturale.

Grazie alla società civile che è stata con noi in questi giorni difficili e di cui abbiamo sentito forte il sostegno. Ringraziamo infinitamente RescueMed, i Sindaci italiani e il loro attivismo, Leoluca Orlando, De Magistris, gli skippers, le ONG... chi non ci ha lasciati soli offrendo supporto concreto."