"De i' reditto di cittadinanza di 'uei bischeri de' 5 stelle... m'importa una s..., ma che la voglian cancella' l'appe 'iciotto... un la si po' senti'. Ma scherziamo?"
Questo il succo di ciò che da alcune ore il senatore tuttofare di Italia Viva, sua eccellenza dott. Matteo Renzi, va urlando urbi et orbi per arruolare quante più persone possibili nell'aspra battaglia che vuol organizzare contro la mezza alleata Giorgia Meloni perché ci ripensi e rinunci a tagliare il bonus cultura.
"Un emendamento di Fratelli di Italia - scrive in un post la corte dei miracolati da Renzi riportando le parole del padrone del partito - vuole cancellare la 18app, il bonus cultura per i giovani. Per me è un errore gravissimo. Chi crede che tagliare sulla cultura sia un errore ci aiuti subito a firmare e far girare questa petizione".
E tanto la situazione è grave che, pare, per promuovere la resistenza per "l'appe" Renzi abbia addirittura rinunciato a tenere delle conferenze, con una conseguente e consistente perdita economica, anche se la voce - va detto - non ha trovato conferme.
In ogni caso l'eccellentissimo senatore di Rignano, per sottolineare la gravità di quanto sta accadendo, ha comunque pensato di dover pure sprecare il suo preziosissimo tempo per registrare a supporto della sua campagna questo video, la cui visione - considerando i primi piani - è consigliabile solo alle persone non impressionabili...
La misura 18App, approvata nel 2016 dal governo Renzi, consiste in un voucher da 500 euro destinato ai neo-maggiorenni senza distinzione di reddito da spendere in prodotti culturali: libri, biglietti per i concerti, ingressi in cinema, teatri, musei, corsi e abbonamenti a giornali e riviste.
Negli anni scorsi, il provvedimento era stato sempre prorogato, finché il governo Draghi non ha deciso di renderlo strutturale. Adesso il governo Meloni, invece, lo vuole cancellare.
Anche l'affascinato (da Giorgia Meloni) Carlo Calenda ha espresso la sua contrarietà in relazione al taglio "dell'appe":
"Immaginare di abolire 18App l'unico bonus che vale la pena mantenere e che investe sulla formazione dei nostri giovani, è il segno evidente che questa maggioranza non ha nessuna intenzione di scommettere sul futuro della nostra “Nazione”. Si riempiono la bocca di “Patria” ma poi fanno di tutto per distruggerne l'identità culturale".
Considerazione di chiusura. Ma Calenda e Renzi non erano ormai quasi alleati con la sora Meloni?