In base alle stime preliminari, l'Istat a luglio registra il dato congiunturale dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, in aumento del +0,4%, rispetto a giugno. 

L'aumento congiunturale dell'indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,7%), degli Alimentari lavorati (+1,5%), dei Beni non durevoli (+0,6%) ed è frenato solamente dalla diminuzione dei prezzi Alimentari non lavorati (-1,7%).

 
L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera dal +3,8% al +4,1% e quella al netto dei soli beni energetici dal +4,2% al +4,7%.

Il dato tendenziale, invece è pari al +7,9%, rispetto a luglio 2021, dal +8% del mese precedente.

L'inflazione su base tendenziale rimane elevata pur riducendosi di un decimo di punto percentuale. Ciò si deve ad andamenti contrastanti. Da una parte, infatti, rallentano i prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +48,7% di giugno a +42,9%) a causa, in particolare, degli Energetici regolamentati (da +64,3% a +47,8%) e solo in misura minore degli Energetici non regolamentati (da +39,9% a +39,8%) e decelerano i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,0% a +4,6%); dall'altra parte, accelerano i prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +8,1% a +9,6%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +7,2% a +8,9%), dei Beni non durevoli (da +2,9% a +3,6%), dei Beni durevoli (da +2,8% a +3,3%) e dei Servizi vari (da +1,1% a +1,6%).

Su base annua rallentano i prezzi dei beni (da +11,3% a +11,1%) mentre accelerano quelli dei servizi (da +3,4% a +3,6%); si riduce, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -7,9 di giugno a -7,5 punti percentuali).

Accelerano sia i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +8,2% a +9,1%) sia quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +8,4% a +8,7%).

L'inflazione acquisita per il 2022 è pari a +6,7% per l'indice generale e a +3,3% per la componente di fondo.


Secondo le stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) cala su base mensile del -1,1%, a causa dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e aumenta del +8,4% su base annua (dal +8,5% nel mese precedente).