Questo è quanto diceva giovedì lo sciur Matteo (Salvini):

"Qui Milano, inaugurazione di un nuovo point elettorale della Lega in viale Abruzzi, pronti anche qui a portare il centrodestra alla vittoria alle elezioni di autunno. Oggi ci sono in tutta Italia 153 ricoverati in terapia intensiva e negli ospedali la situazione è fortunatamente sotto controllo: con il Covid temo dovremo convivere alcuni anni, serve prudenza però non possiamo barricarci in casa una volta l'anno. Rispetto delle regole sì, allarmismo e chiusure no".

Oggi, gli fa eco la sora Giorgia (Meloni) con queste parole:

"Da un anno e mezzo si persevera sulla fallimentare strada delle chiusure e delle restrizioni. Adesso vorrebbero obbligare i cittadini ad esibire il Green Pass per entrare in un luogo pubblico, con l'inevitabile conseguenza di causare ulteriori danni alle attività e al turismo. Si vogliono evitare nuove ondate? Bene, il Governo inizi a occuparsi seriamente dei trasporti pubblici. Troppo facile prendersela sempre con bar, ristoranti, cinema e teatri".

I due soggetti, in base a non si sa bene quale logica perché si guardano bene dallo spiegarla, ritengono che la pandemia possa essere sconfitta senza evitare la circolazione e il contatto tra le persone, parlando genericamente di prudenza che, nella pratica, non si sa bene come debba essere messa in atto.

In Francia, razionalmente, si è detto chiaramente che l'unica via per sconfiggere il virus e uscire dalla pandemia è vaccinarsi e per convincere i recalcitranti a farlo Macron ha stabilito che le persone non vaccinate non potranno avere gli stessi diritti di accesso ad alcuni servizi pubblici rispetto a quanto invece sarà consentito alle persone vaccinate. Per il personale sanitario, invece, ha risolto il problema in maniera molto più semplice: chi non sarà vaccinato entro metà settembre non potrà più continuare a svolgere la propria attività e, ovviamente, non verrà neppure retribuito.

Non appena lo sciur Matteo e la sora Giorgia hanno sentito solo ventilare l'ipotesi che tale semplice razionalità possa essere riproposta anche in Italia... apriti cielo! 

Appellandosi alla libertà - a quella di dire e fare ciò che conviene loro al momento - i due capipopolo si propongono come argine al diritto del libero contagio, visto che l'unica possibilità di far fronte alla variante delta che attualmente dilaga in Europa è la vaccinazione completa che, oltretutto, non esclude il contagio, anche se "dovrebbe" minimizzarne le conseguenze.

Dato che in Italia solo circa la metà delle persone vaccinabili è teoricamente immunizzata, ricorrere a soluzioni come quella annunciata in Francia non è per niente assurdo se si vuole combattere la diffusione del contagio che, in questo momento, ha ripreso a crescere con un Rt che, in base all'ultimo monitoraggio dell'Iss, si è di nuovo avvicinato ad 1.

La Spagna che ha un andamento delle vaccinazioni simile a quello dell'Italia, avendo anticipato le riaperture, adesso sta rispristinando il coprifuoco in alcune regioni!

E a proposito di vaccinazione, i due paladini delle (loro) libertà come sono messi? Non lo fanno sapere. La sora Meloni, cercando di farsi passare per un adolescente,  circa un mese fa ci ha informato che generosamente ha finora lasciato il passo alla somministrazione di un qualsiasi vaccino a chi aveva qualche annetto più di lei... 

Lo sciur Matteo, invece, un paio di settimane fa ha detto che non aveva ancora potuto vaccinarsi perché era impegnato in un processo e che, comunque non avrebbe detto quando si sarebbe vaccinato. Perché? Per una questione di privacy!

Ha detto così lui, che oltre ad inveire contro stranieri  e avversari politici usa i suoi social per comunicare, ora per ora, qualsiasi questione privata che lo riguardi... il solo argomento finora escluso dalla sua  narrazione è stato l'andare in bagno: di quello, ancora, non ci ha fatto saper niente.

Se questi due personaggi avessero governato il Paese durante la pandemia, il numero di morti in Italia sarebbe forse il doppio di quello attuale... e chi dice di votarli non se ne accorge e accetta come se fosse normale che, nel momento in cui i contagi inizieranno a risalire come durante la scorsa primavera, Salvini e Meloni "riprenderanno" a dire la salute prima di tutto, inveendo ed incolpando chiunque del fatto che il Covid abbia di nuovo cominciato a correre, guardandosi bene dal ricordare di non aver voluto fare, al momento opportuno, ciò che razionalmente sarebbe stato più logico per arginare il contagio.