Che gli istituti di pena italiani fossero i più sovraffollati tra gli Stati membri dell’Unione europea è cosa nota agli esperti di settore. Oggi, la conferma ufficiale arriva dal Consiglio d’Europa. L’Italia registra i dati peggiori. Peggio di noi fa solo la Turchia che però è un Paese non appartenente all'Unione europea.
Alla fine di gennaio 2020 nelle carceri del nostro Paese c’erano 120 detenuti per ogni 100 posti. In Turchia i carcerati sono 127 per 100 posti, in media 11 detenuti per ogni cella. Dati che devono spaventarci e preoccuparci, e non poco! L’Italia è inoltre lo Stato membro dell’Unione europea con il maggior numero di detenuti che hanno più di 50 anni. Gli over 50 sono 15.820 e rappresentano il 27% della popolazione carceraria italiana. “A oggi - aggiunge Musacchio - vedo solo due vie d’uscita per risolvere la questione del sovraffollamento: la prima: un’amplissima depenalizzazione, la seconda: la “lista d’attesa”, cioè, qualora lo Stato non possa garantire uno spazio sufficiente in carcere per l’imputato in attesa di giudizio, aspetta per rinchiuderlo fino a quando questo spazio non l’avrà”.
Non serve costruire più prigioni e non servono condoni e amnistie che, di fatto, non risolvono il problema. L’Italia è la peggiore in Europa e di questo alla fine Governo e Parlamento ne dovranno prendere atto. Non sarà mai attuato l’articolo 27 della Costituzione se non si garantiscono condizioni minime di esistenza dignitosa alle persone detenute.
Rivolgo un appello alla ministra Cartabia, che conosco, che stimo e che ha sempre mostrato una sensibilità su questi temi: si affronti la questione con coraggio e determinazione affinché questa vergogna non insozzi più la nostra democrazia di matrice solidaristica sociale.
Vincenzo Musacchio, giurista, professore di diritto penale, associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) di Newark (USA), ricercatore dell'Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra. Discepolo di Giuliano Vassalli e allievo di Antonino Caponnetto.