Il governo Meloni ha annunciato la sua intenzione di eliminare la protezione speciale per i migranti, una forma di protezione umanitaria che viene concessa a chi non ha diritto allo status di rifugiato o alla protezione sussidiaria, ma che rischierebbe comunque gravi violazioni dei diritti umani se rimpatriato nel suo paese d'origine.

La protezione speciale, ironicamente, è stata introdotta nel 2018 dal decreto Salvini, con l'intento di abolire la precedente protezione umanitaria. La Lamorgese, dopo aver sostituito il segretario della Lega alla guida del Viminale, aveva reintrodotto nella protezione speciale ciò che in precedenza era previsto dalla protezione umanitaria e che nei decreti sicurezza era stato tolto.

La Lega sostiene che la protezione speciale sia il nuovo "pull factor" per l'immigrazione irregolare, una sanatoria mascherata per i migranti economici.

Questo "cavallo di battaglia" era stata ripreso dalla propaganda leghista già da qualche tempo, affidandolo alle cure del deputato Nicola Molteni, uno che che non ti augura una Buona Pasqua, ma addirittura una Buona "Santa" Pasqua.

Fino a pochi giorni fa, Fratelli d'Italia e Forza Italia non erano molto propensi ad accontentare la Lega in questa ennesima trovata propagandistica, per non escludere  alcune forme di protezione speciale per i casi più vulnerabili, come ad esempio  le vittime di discriminazioni basate sull'identità di genere.

Oggi però, non senza destare qualche sorpresa, da Addis Abeba la premier Meloni ha dichiarato che il governo sposerà la linea leghista:

"Io ho come obiettivo l'eliminazione della protezione speciale, perché si tratta di un'ulteriore protezione rispetto a quello che accade nel resto d'Europa e io credo che l'Italia non abbia ragione di discostarsi dalle normative europee di riferimento. C’è una proposta di maggioranza nel suo complesso e confido che sia quella approvata. Non è un tema su cui ci sono divergenze. Confido che alla fine quella sia la proposta che viene approvata. Non è un tema sul quale ci sono divergenze: è una materia complessa, è normale che nel lavoro parlamentare escano diversi emendamenti ma sugli obiettivi che ci diamo siamo tutti concordi".

Questa è stata la replica della segretaria dem Elly Schlein non appena ha appreso le dichiarazioni di Giorgia Meloni:

"Penso che sia una vergogna cercare di nuovo di far pagare sulla pelle delle persone più fragili l'incapacità di questo governo di costruire delle politiche migratorie. Stanno cercando di far tornare i decreti sicurezza di Salvini anche su aspetti come quelli dell'abolizione della protezione umanitaria su cui per altro c'erano state criticità sollevate dalla Corte Costituzionale".

Molto più diretto Tomaso Montanari, in precedenza intervenuto sul tema in una trasmissione tv: "Attaccare la protezione speciale è un gesto di vigliaccheria. Piantedosi dice l'abbiamo fatto anche per gli ucraini. Il punto è che non si vogliono i neri e i musulmani: è xenofobia".

Ma ci penserà l'ottimo Mattarella, con il suo solito sorriso e le solite parole di circostanza, a firmare all'istante qualsiasi decreto i post-fascisti gli metteranno sotto il naso.