I dati macro economici odierni pubblicati dal'Istat riguardavano fiducia dei consumatori e delle imprese e fatturato e ordinativi dell’industria.


Per quanto riguarda la fiducia, dato molto poco indicativo specie per quanto riguarda i consumatori, a settembre 2017 l'indice - in rapporto a quest'ultimi - rispetto al mese precedente aumenta in maniera significativa, passando da 111,2 a 115,5 e tornando ad allinearsi sui livelli del primo trimestre 2016. Così anche l'indice composito del clima di fiducia relativo alle imprese che sale da 107,1 a 108, confermando la dinamica positiva rilevata nei mesi precedenti.

I consumatori si dicono fiduciosi su un miglioramento generale della situazione economica, mentre non sono così ottimisti per quanto riguarda la propria condizione.

L'ottimismo delle imprese è generalizzato in tutti i settori ad eccezione di quello dei servizi, dove peggiorano sia le aspettative sugli ordini sia i giudizi sull’andamento degli affari.


Per quanto riguarda invece i dati concreti, ci viene in aiuto quello relativo al fatturato e agli ordinativi dell’industria.

A luglio 2017, il fatturato indica una lieve flessione rispetto al mese precedente, pari allo 0,3%, che segue il calo dello 0,7% registrato a giugno. Il dato di raffronto trimestrale è positivo grazie al picco rilevato a maggio, facendo registrare un aumento congiunturale dello 0,8%.

Gli ordinativi a luglio sono in aumento, ma modesto (+0,2%) e non recuperano la flessione di giugno (-0,7%). L'incremento congiunturale nella media degli ultimi tre mesi rimane comunque sostenuto (+2,1%).

Se poi confrontiamo il dato con il corrispondente mese dello scorso anno, il fatturato totale cresce in termini tendenziali del 4%, con un incremento del 2,3% sul mercato interno e del 7% su quello estero.

Ancora meglio per quanto riguarda gli ordinativi che segnano un aumento del 10,1%.

Probabilmente, governo e maggioranza si affretteranno a pubblicizzare i dati che a loro più convengono in funzione della propaganda politica, ma i grafici di tendenza mostrano negli ultimi mesi un andamento in ribasso del fatturato dell'industria con gli ordinativi che fluttuano in alto e in basso facendo ritenere che, pur di produrre, si abbassino i margini di guadagno con future ripercussioni su investimenti e salari.