FdI e Lega fanno a gara per intestarsi la protesta degli agricoltori, in un corto circuito istituzionale che ha del grottesco, visto che i due partiti formano l'asse su cui si basa la maggioranza a supporto del governo Meloni.

In Fratelli d'Italia, dopo che il cognato Lollobrigida ha mostrato tutti i suoi limiti (essendo il ministro di Coldiretti e pertanto di coloro che di certo non promuovono gli interessi dei piccoli agricoltori), è dovuta intervenire Giorgia Meloni per intestarsi la protesta, dichiarando - da Catania dove era in visita - che 8 miliardi del Pnrr saranno destinati all'agricoltura... senza però far sapere come e quando.

La Lega cerca di far suo il malcontento dichiarando che "non lascerà soli gli agricoltori. Abbiamo già presentato diverse proposte per andare incontro ad un settore penalizzato e vessato continuamente dalle scelte scellerate dell'Europa. Contiamo di poter fornire al più presto risposte concrete e sono convinto che anche le altre forze di governo ci seguano in questo percorso. In ballo ci sono migliaia di famiglie e lavoratori e la tutela dell'eccellenza dei nostri prodotti agricoli".
 
Ieri mattina il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, responsabile del dipartimento Agricoltura e Turismo della Lega, ha incontrato i manifestanti al presidio di Melegnano, alle porte di Milano:

"Gli agricoltori chiedono risposte concrete a esigenze reali, per questo mi sono impegnato a presentare quanto prima alcune proposte che possono venire incontro alle loro urgenze, ma resta il fatto che sotto molti aspetti a muoversi deve essere l'Europa, la cui risposta è ancora insufficiente e inadeguata".

Denominatore comune delle strategie di FdI e Lega è quello di addossare alla sola Europa i problemi degli agricoltori, che però non sembrano abboccare e continuano, in maniera sempre più importante, la loro protesta.

Ventiquattr'ore fa  alcune centinaia di manifestanti sono tornati a bloccare con i trattori il casello autostradale di Orte, in provincia di Viterbo, scaricando delle balle di paglia sulla strada, poi si sono diretti verso il capoluogo di provincia.

Cortei di trattori ci sono stati in tutta Italia, da Vimercate a Valmontone, in provincia di Roma. Nel casertano, sono scesi in piazza pure gli allevatori di bufale, che da due anni protestano contro il piano della regione Campania di abbattimento degli animali per eradicare la brucellosi, una malattia infettiva a carattere batterico. 

"Ora tutti i nodi vengono al pettine e cadono gli alibi. Gli agricoltori, tra cui tantissimi giovani, scendono in strada semplicemente perché non hanno alternative", ha detto il coordinatore di Altragricoltura Gianni Fabbris.

Il coordinatore del Comitato agricoltori traditi, Danilo Calvani, un imprenditore agricolo di Pontinia, in provincia di Latina, ha annunciato una manifestazione a Roma per la prossima settimana:

"La protesta si farà. Il luogo è da concordare con le forze dell'ordine e non si esaurirà in un giorno: la data non sarà il, ma dal: a Roma ci sarà una prima protesta, nella quale sono previsti solo gli agricoltori e non i mezzi. Quelli arriveranno in seguito. Domani sera daremo la data".

In Italia gli agricoltori lamentano l'aumento dei costi di produzione e chiedono al governo di non tagliare gli sconti sul gasolio, previsti dal green deal europeo. Inoltre, protestano contro il taglio dell'esenzione Irpef.

Il governo ha dato anche mandato ai tecnici dell'Agricoltura e dell'Economia di capire se sia fattibile la cancellazione dell'Irpef agricola per i piccoli imprenditori. La misura potrebbe essere introdotta in un emendamento al decreto Milleproroghe in discussione alla Camera.