"Queste manifestazioni hanno portato varie persone da altre parti d'Italia e dall'estero a Trieste, e dopo tutti gli sforzi che abbiamo fatto ora rischiamo di tornare in zona gialla. Siccome il sindaco è responsabile della salute dei cittadini, in un momento così grave non esiste più la tolleranza ma solo il rispetto delle leggi. Questo è quello che farò, anche ai limiti della legge e chiederò che sia messo l'obbligo di mascherine anche all'aperto. Non si possono più tollerare le cose che abbiamo visto in questi giorni a Trieste, e non le tollererò".

Questo è quanto dichiarato lunedì 1 novembre  dal sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, nella conferenza stampa dove ha spiegato motivi e interventi dell'aumento di contagi da Covid nel capoluogo friulano.

Gli ha fatto eco il  prefetto di Trieste, Valerio Valenti, che ha dichiarato:

"È del tutto evidente che l'aumento dei contagi sia strettamente legato ai cortei che si sono svolti in città. Dobbiamo pensare a interventi da mettere in campo proprio alla luce di quello che abbiamo visto. Per me in questo momento prevale il diritto alla salute, e dobbiamo trovare forme per non reprimere il diritto alla libera manifestazione, ma quanto meno comprimerlo. Non si tratta di scegliere tra manifestazioni statiche o dinamiche, occorre innanzitutto prevedere la possibilità di adottare provvedimenti che anticipino, almeno per quanto riguarda cortei e manifestazioni le misure da zona gialla, l'obbligo di mascherine e distanziamento. Oltretutto abbiamo visto che molte di queste persone vengono da fuori, e ci infettano. E non possiamo permettere che tante persone continuino a sfidare il virus, ammalarsi e diffonderlo. Dobbiamo individuare delle sanzioni particolarmente dure per gli organizzatori di manifestazioni in cui non vengono usate le mascherine. Altrimenti il rischio è quello di arrivare in fretta alla zona gialla. Firmerò ora un provvedimento in cui aggiungeremo piazza Unità d'Italia ai luoghi interdetti alle manifestazioni, almeno fino al 31 dicembre".  

Nella stessa riunione, il presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che si è espresso in questi termini:


Nell'ultima settimana in Friuli Venezia Giulia sono stati 1.534 i nuovi contagiati da Covid, con un'incidenza di 128 casi per 100mila abitanti, 200 è la soglia di guardia, ed a parità di numero di tamponi effettuati, sempre nello stesso periodo, c'è stato un raddoppio del tasso di positività.

Ma è molto più preoccupante la situazione nella provincia di Trieste dove, sempre nell'ultima settimana, sono stati 801 i nuovi casi Coovid, con un'incidenza di 350 casi per 100mila abitanti, il doppio di quelli registrati rispetto ai sette giorni precedenti.

Come tutti sanno, Trieste negli ultimi tempi è diventata la città simbolo delle manifestazioni anti-Green pass. I dati odierni, se ce ne fosse stato bisogno, confermano ulteriormente l'assurdità di tale protest, anche se chi vi partecipa non lo ammetterà... mai!