Covid e il piano vaccinale: l'efficienza lombarda
Così, lo scorso 24 febbraio la regione Lombardia annunciava il nuovo piano vaccinale messo in atto da Moratti e Bertolaso:
Vaccinazioni, nuova strategia. Mitigazione e contenimento dei contagi, individuazione dei punti vaccinali, campagna massima da concludere entro giugno. Inoltre, un Tavolo tecnico con Ministero Salute, Aifa, Istituto Superiore della Sanità, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e quattro Regioni, compresa la Lombardia. Obiettivo, imprimere più rapidità alle decisioni senza agire in base a compartimenti stagni.E ancora: possibilità di coinvolgere gli specializzandi per la somministrazione dei vaccini il sabato e la domenica, dietro compenso, e la possibilità di trovare altri vaccini all’estero o di favorirne la produzione in Italia, su licenza o incentivare la ricerca in Italia in modo da non essere più dipendenti da forniture estere.Queste le linee della nuova strategia del Piano delle vaccinazioni anti-Covid illustrate dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Con lui la vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti, all’assessore al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni e al responsabile della campagna vaccinale della Lombardia Guido Bertolaso.Vaccinazioni, i punti della nuova strategia. “Si tratta – ha detto Letizia Moratti – della prima delibera che portiamo in Giunta in questo ambito. Sarà seguita, settimana prossima, da un’altra con indicazioni precise sui punti vaccinali. E la nostra azione si inserisce nel contesto della pandemia, ancora in corso, e con la diffusione delle sue varianti, soprattutto quella inglese. Vista la rapidità con cui si espande, temiamo diventi prevalente”.Entro giugno la conclusione della campagna.“La delibera – ha aggiunto la vicepresidente – si propone di offrire una governance chiara, in grado di accompagnare tutto il processo vaccinale. Questo per garantire l’accesso al vaccino dei lombardi secondo la programmazione e i criteri di priorità previsti dal piano nazionale. Applichiamo un nuovo modello organizzativo. Quest’ultimo consente di coniugare sia la concentrazione dell’erogazione in punti di grande dimensione che quella in sitii più vicini ai cittadini. Per concludere il processo di vaccinazione massiva entro giugno, compatibilmente con la disponibilità dei vaccini da parte della struttura commissariale”.Mitigazione e contenimento.“Da un lato – ha chiarito – si tratta di una strategia di mitigazione, ovvero cercare di intervenire in situazioni circoscritte perché il virus non esca da lì. L’altra che partirà il 25 febbraio è una strategia di contenimento. Si tratta di un vero cambio, una nuova strategia delle vaccinazioni. avendo deciso di andare a vaccinare. Rispettiamo le categorie che sono già in fase di vaccinazione (Fase 1, 1 bis e over 80). Inoltre indirizziamo le risorse vaccinali verso quelle zone che rappresentano la maggiore criticità. Questo è un cambio di strategia per cercare di sconfiggere questo terribile virus”.
Quello sopra riportato è un estratto di quanto dichiarato dai vertici della regione per dimostrare, agli amministrati, la propria efficienza, ribadita nelle scorse ore da un'ulteriore dichiarazione di Guido Bertolaso:
"Se ad aprile avremo tutte le dosi necessarie saremo in grado di vaccinare più di 100 mila persone al giorno. E quindi significa che quei 6,5 milioni di lombardi dai 18 ai 60 anni potranno essere protetti in due o tre mesi".
E dopo la propaganda, veniamo alla realtà. Alla Lombardia sono state consegnate 962.830 dosi di vaccino, ma ne sono state somministrate 668.668, il 69,4%. La media nazionale è, rispetto a quella comunicata oggi, pari al 73%. La Valle d'Aosta ha somministrato il 93,1% delle dosi ricevute, la Toscana l'81,8% così come la Campania, il Piemonte il 78,4%, il Lazio e l' Emilia-Romagna il 75%...
I cittadini lombardi con più di 80 anni (comprese le persone nate nel 1941) e quelli di età compresa tra i 60 e i 79 anni residenti nei comuni dichiarati ad alto rischio e quindi considerati prioritari (per la provincia di Brescia: Capriolo, Iseo, Palazzolo sull’Oglio, Paratico, Pontoglio, Roccafranca, Rudiano, Urago d’Oglio; per la provincia di Cremona: Soncino) possono manifestare la propria volontà di aderire alla campagna di vaccinazione anti-COVID-19 utilizzando la procedura disponibile al seguente indirizzo web: vaccinazionicovid.servizirl.it .
Nonostante le difficoltà di registrazione (fino a 4 ore se si è fortunati) e le risorse necessarie per accedervi (possedere un computer e un cellulare) sono state alcune centinaia di migliaia i lombardi aventi diritti che si sono prenotati, secondo quanto dichiarato ieri da Antonella Boralevi nella trasmissione Otto e mezzo condotta su La 7 da Lilli Gruber. Ma la stessa Boralevi ha poi ricordato quante di queste persone siano state finora vaccinate: circa 4mila!
Come direbbe il leghista Zaia: giudicate voi.