Gli ultimi dati che provengono dalla Cina sulla Covid-19, dicono che il numero di contagiati è oltre i 75mila, mentre quello delle vittime è arrivato a 2.236. 

Ma mentre in Cina l'epidemia sembra stia raggiungendo il massimo della sua espansione, purché i dati forniti dalle autorità cinesi siano veritieri, in altri Paesi si allarga il numero di contagiati. 

La massima diffusione del virus finora era stata registrata su una nave da crociera, la Diamond Princess, attraccata al porto di Yokohama, in Giappone, dove il numero di contagiati è arrivato a 600, mentre una parte dei passeggeri a bordo è stata rimpatriata nei rispettivi Paesi con voli speciali.

Adesso, però, il virus si sta diffondendo in Corea del Sud, dove il numero di contagiati è arrivato a 204, il più alto in un Paese al di fuori della Cina.

Tutto sarebbe iniziato nella città di Cheongdo, per il funerale del fratello del fondatore di una setta religiosa - Shincheonji, Chiesa di Gesù, Tempio del Tabernacolo della Testimonianza - che si è svolto con cerimonie che sono state celebrate dal 31 gennaio al 2 febbraio.

I casi in Corea sono stati registrati sia a Cheongdo che in una città vicina, quella di Daegu - 2,5 milioni di abitanti - con i contagiati che appartengono quasi tutti alla setta di Shincheonji. Nel frattempo, più di 400 membri della setta stanno manifestando sintomi riconducibili alla Covid-19. Su di loro si stanno effettuando i test di rito.

Il numero di contagi in Corea si è diffuso in fretta, in pochissimi giorni, e le autorità di quel Paese, per evitare che l'epidemia possa dilagare, hanno posto un cordone sanitario alle due città coinvolte.


Ma anche in Italia si sono registrati i primo contagi diretti dal virus, in Lombardia. Secondo quanto riferito dall'assessore alla Sanità della regione, Giulio Gallera, un uomo - adesso ricoverato in gravi condizioni -  ieri si è presentato al Pronto soccorso dell'ospedale di Codogno, in provincia di Lodi, a causa di una febbre che non passava, aggravata da problemi respiratori.

L'uomo, risultato positivo al test, nelle settimane scorse sarebbe andato a cena con un collega tornato dalla Cina. Oltre a lui, risulterebbero contagiate la moglie ed una terza persona, con sintomi di polmonite, che avrebbe avuto contatti con la coppia. 

Adesso, la regione sta provvedendo a risalire a tutte le persone che hanno avuto contatti con i contagiati per eseguire test e verificare il loro stato di salute. Le persone coinvolte sarebbero già oltre cento.

  
Dopo aver appreso il fatto, il virologo Roberto Burioni ha dichiarato: "Le ultime notizie mi portano a ripetere per l’ennesima volta l’unica cosa importante. Chi torna dalla Cina deve stare in quarantena. Senza eccezioni. Spero che i politici lo capiscano perché le conseguenze di un errore sarebbero irreparabili".