La senatrice romena Diana Şoşoacă a proposito del ruolo di Bucarest nella UE e nei conflitti europei
Non si può certo dire che Diana Iovanovici-Şoşoacă, senatrice romena e leader del partito S.O.S Romania, non sia una che le manda a dire. In una lunga intervista al portale Strumenti Politici ha avuto parole precise e durissime nei confronti di Bruxelles e pure di Kiev.
Ciò che la preoccupa di più in questo momento è che la Romania rimanga neutrale nel conflitto. Ma non solo: in prospettiva vorrebbe che recuperasse i territori storici, abitati da persone di origine romena, che sono sotto la giurisdizione dell’Ucraina.
I cittadini ucraini di etnia romena vengono di fatto repressi dal governo di Kiev, le loro scuole chiuse, il loro culto vietato e i loro giovani mandati al fronte per una guerra non li riguarda. All’interno dei confini romeni la situazione non è delle migliori, perché Bucarest preferisce assistere i rifugiati ucraini, per i quali ha stanziato ingenti fondi a discapito delle esigenze dei propri cittadini. Il tutto mentre Zelensky non si prende nemmeno la briga di ringraziare la Romania (ma alla Gran Bretagna ha persino rinfacciato di fare troppo poco).
La Sosoaca e altri quattro parlamentari hanno presentato un memorandum per stabilire la nuova posizione di Bucarest nel conflitto ucraino: neutralità assoluto e luogo di incontro e dialogo tra le controparti. Nell’intervista, la senatrice non lesina frecciate pure verso la premier Giorgia Meloni, che definisce “sovranista di facciata”.
La sua colpa è di aver tradito immediatamente le aspettative degli elettori, mandando subito aiuti militari all’Ucraina e ponendosi con favore rispetto alla vaccinazione obbligatoria e alle misure restrittive.
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