Covid: Gelmini richiama alla prudenza, Salvini e Meloni chiedono la fine dello stato di emergenza
La ministra agli Affari regionali, Mariastella Gelmini, in una intervista ad una trasmissione Rai ha dichiarato:
«È in corso un monitoraggio una valutazione sulla variante Delta che in Italia non è ancora estesa ma è stata segnalata in alcune regioni. Il Governo valuta la proroga dello stato di emergenza, al momento non c’è una decisione formale, ma da parte del governo c’è un atteggiamento di grande prudenza. Non possiamo correre rischi e la variante Delta non può essere sottovalutata».
Gelmini fa parte della saldissima e compattissima alleanza di centrodestra dove l'unità d'intenti tra i partiti è talmente forte che ultimamente si sono "inventati" la doppia candidatura alle amministrative, il ticket, per trovare una soluzione all'impasse che ormai stava diventando imbarazzante e non più giustificabile nei confronti dei loro elettori.
Ma Giorgia Meloni, la piccola Orban in tacchi e gonnella destinata a governare l'Italia, ha scartato l'ipotesi avanzata da Gelmini:
«Apprendiamo (da notare il plurale maiestatis) dalla stampa che il Governo Draghi starebbe pensando a una proroga dello stato di emergenza al 31 dicembre 2021. Un’ipotesi che, se confermata, sarebbe folle e che come Fratelli d'Italia ci vede nettamente contrari.Ad un anno e mezzo dallo scoppio dell'epidemia non è più accettabile che le più elementari norme della democrazia e i principi dello Stato di diritto come la libertà di movimento e d'impresa possano essere calpestati o violati dal Governo nel nome dell'emergenza. Il 2021 deve essere l'anno del ritorno alla normalità: il nostro ordinamento è in grado di gestire la pandemia con i poteri e gli strumenti ordinari di cui già dispone, nel rispetto della Costituzione e delle prerogative del Parlamento».
Essendo leader di un partito all'opposizione, la dichiarazione dell'onorevole Meloni ha comunque una sua logica, almeno formale senza tener conto dei contenuti.
Il suo principale concorrente, Matteo Salvini, pur facendo parte del governo è comunque sulla sua stessa lunghezza d'onda:
«Non abbiamo ancora parlato con Draghi - ha detto all'Ansa - ma a mio avviso non ci sono i presupposti per trascinare lo stato di emergenza».
I due possibili prossimi premier, da sempre promotori delle riaperture, dello stop alle mascherine e al distanziamento sociale come strumenti per diminuire il contagio da Covid adesso, coerentemente, in base alle loro indubbie competenze scientifiche pretendono che il governo revochi lo stato di emergenza per contrastare la pandemia.
Come ci fa presente Salvini, la «variante Delta [è stata riscontrata] su dieci immigrati arrivati a Lampedusa: è gravissimo, soprattutto se pensiamo che in meno di una settimana sono sbarcati in 2.500. Dall’inizio dell’anno contiamo 17.698 arrivi di immigrati contro i 5.637 di un anno fa e i 2.154 del 2019. Conto di avere presto un incontro sul tema col Presidente Draghi, questa estate l’Italia ha bisogno di turisti che pagano, non di barchini e barconi».
Naturalmente, il futuro possibile premier Salvini si è dimenticato di aggiungere, ammesso che ne fosse a conoscenza, che della variante Delta nella sua Lombardia sono stati già identificati 81 casi, tra aprile e giugno. Probabilmente, essendo dei lombardi ad essere contagiati, ciò non deve essere gravissimo, nonostante i lombardi non debbano neppure sbarcare e siano più di 2.500... addirittura 10 milioni.
Se c'è una logica in tutto ciò...