È ammirevole la tenacia con cui Italia Viva, tramite il deputato e "appassionato tifoso juventino" Luigi Marattin, a cui Matteo Renzi ha affidato tale incarico, difende la richiesta da parte di FCA di accedere alla garanzia Sace per il prestito da 6,3 miliardi di euro per cui ha avviato le pratiche con Intesa San Paolo.


Nel video sopra riportato, Marattin riepiloga i motivi per cui tale garanzia è normale e dovuta anche per FCA Italia, la cui capogruppo, FCA Group, è una società anglo-olandese che, ovviamente, non è un'azienda italiana.

Ma il renziano Marattin, non si sa bene per quali ragioni, omette alcuni particolari che non sono certo irrilevanti nel giudicare la vicenda.

Eccoli di seguito elencati:

FCA Group ha una liquidità di 18,5 miliardi.

In seguito alla fusione tra FCA e PSA sarà erogato un maxi dividendo straordinario di 5,5 miliardi di euro, di cui 1,45 andranno alla Exor, holding capogruppo e cassaforte della famiglia Agnelli. La decisione di pagare il dividendo straordinario non è stata ancora approvata dall'assemblea, che dal 16 aprile l'ha fatta slittare a fine giugno. Ma il presidente e a.d. di Exor, John Elkann, ha rilasciato alcune dichiarazioni al riguardo che non lasciano dubbi sul fatto che voglia rinunciare a quei soldi.

Il Decreto Liquidità dell'8 aprile varato dal governo Conte ha come finalità quella di consentire alle imprese italiane di ottenere, se necessaria, la liquidità di cassa per proseguire l'attività ordinaria nel caso sia stata messa a rischio dalle misure di confinamento prese a seguito della pandemia. In che modo? Un'impresa chiede ad una banca un prestito fino al 25% del fatturato del precedente bilancio. Lo Stato, tramite Sace - una società di Cassa Depositi e Prestiti - garantisce quel prestito fino all'80%... rendendo così il rischio per le banche ridotto, come ridotto dovrebbe anche essere il costo per le imprese per i soldi ricevuti. 

Il Governo, però, vuole che quei soldi vengano utilizzati nell'impresa e non nella finanza legata all'attività imprenditoriale, e per questo nel dl Liquidità ha inserito il divieto della distribuzione dei dividendi e dell'acquisto di azioni proprie come condizione per accedere alle garanzie.

Il problema, però, è che tale condizione vale per le imprese italiane, ma non per FCA Group che ha sede all'estero.

Pertanto, si è così creata una condizione tale che vede FCA poter usufruire di un prestito a cui, dal punto di vista etico e pratico, secondo il Governo italiano non avrebbe dovuto accedere.

È evidente che FCA sta approfittando di una norma che sembra scritta apposta per lei o per altre aziende che si trovano nelle sue stesse condizioni. È giusto? No, perché quei soldi vengono tolti a garanzia di altre aziende unicamente italiane. Non solo. Se quanto fatto dal Governo è da considerare come distrazione ad una situazione non valutata nel momento in cui il decreto è stato scritto, lo stesso Governo può tranquillamente far approvare un emendamento di correzione in modo che vi si ponga rimedio con il voto del Parlamento per il suo via libera definitivo. Eppure nessuno ne parla.

La perorazione di Marattin nei confronti di FCA è ammirevole, ma in base a quello che Marattin si è ben guardato dal ricordare (elencato in precedenza) non è per nulla giustificabile, soprattutto in relazione alla convenienza pubblica. Infatti, perché lo Stato italiano dovrebbe avere un vantaggio nel garantire un'operazione pensata per consentire ad Exor di incassare 1,45 miliardi di euro? 

Questo è ciò che Italia Viva sta supportando... insieme al Pd, alla sinistra radicale e al Movimento 5 Stelle.