In un comunicato inviato martedì 13 luglio, Foad Aodi, presidente dell’Associazione Medici di origine Straniera in Italia (Amsi) e dell'Unione medica euro mediterranea (Umem), ha riassunto quanto dichiarato in una sua intervista rilasciata alla trasmissione “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus in merito alla situazione Covid in Tunisia e nel resto dell’Africa.
"Abbiamo lanciato un grido d’allarme - ha detto Foad Aodi - perché in Tunisia c’è un aumento enorme e continuo dei contagiati, più di 10mila al giorno, accompagnato anche da un aumentano dei morti. Il numero di vaccinati nel Paese è bassissimo. Questo rispecchia il problema di tutta l’Africa. In Africa abbiamo il 25% di aumento dei contagi, il 15% di aumento dei morti. I vaccinati completamente in Africa sono solo l’1,5%. Mancano i vaccini. Inoltre sappiamo i servizi sanitari in Africa come sono... in Tunisia gli ospedali sono al collasso. Il programma Covax doveva far arrivare i vaccini a tutti i Paesi poveri, ma purtroppo non è accaduto. Il programma Covax va solo a colpi di slogan. Con il boom di contagi anche l’India non ha più prodotto vaccini per i Paesi poveri e ha cominciato a pensare per sé. Ci sono tante varianti di cui non si parla. L’Algeria ha chiuso i confini, nessuno entra ed esce, il virus in quel Paese sta circolando liberamente, si è adattato all’ambiente ed ha dato vita ad una variante algerina. C’è poi la variante del Perù che è la più pericolosa ed è presente in Africa. Ci sono inoltre tante persone nei Paesi arabi che rifiutano i vaccini. Abbiamo bisogno anche di informare queste popolazioni con informazioni corrette".
Questa la situazione del contagio da Covid fotografata da Aodi, in base alle statistiche di Amsi e UMEM, in Africa e Medio Oriente:
- su 54 paesi africani che rappresentano il 18% della popolazione mondiale, della popolazione vaccinabile è stato vaccinato con 2 dosi solo l'1,5% e con una dose il 2,6%;
- ogni tre settimane raddoppia il numero dei contagiati in Africa;
- In Africa mancano medici ed infermieri: c'è un infermiere per ogni 40 pazienti;
- Solo 7 paesi su 54 in Africa arriveranno al 10% dei vaccinati a settembre 2021;
- in Africa su ogni 100 persone solo due sono vaccinate, mentre in Europa sono 68 su 100;
- nei Paesi arabi lvi è la percentuale più alta di persone che non sono sicure di vaccinarsi per colpa della disinformazione;
- il 50% della popolazione in Algeria, Iraq, Giordania e Tunisia non è favorevole ai vaccini;
- invece sono a favore dei vaccini la maggioranza delle persone in Libano, Libia e Marocco;
- il Marocco in accordo con la Cina inizia a programmare la produzione dei vaccini;
- gli ospedali in Africa sono al collasso e manca spesso elettricità, acqua potabile, bombole d'ossigeno;
- in aumento la vendita di vaccini, tamponi e bombole d'ossigeno al mercato nero con prezzi altissimi;
- in Africa mancano tamponi e laboratori adeguati per diagnosticare e tracciare il contagio in tempo reale, pertanto il numero reale dei contagiati è ben maggiore rispetto a quello dichiarato nelle statistiche ufficiali.
"In base a tutte queste criticità, all'aumento delle varianti, alla carenza dei vaccini, alla disinformazione e alla mancanza di sostegno ai paesi poveri nel mondo - secondo Foad Aodi - non si potrà arrivare all'immunità di gregge prima dell'inizio del 2023".