Molotov Orfini invita gli italiani a preoccuparsi per il Partito Democratico
Vjačeslav Michajlovič Skrjabin, meglio conosciuto con quello che fu il suo nome di battaglia, Molotov, era l'icona stessa del burocrate, fedele servitore del capo cui faceva riferimento... nel suo caso Stalin.
Un grigio burocrate difende sempre il proprio capo, approvandone e giustificandone tutte le iniziative. Per questo, Molotov fu attivamente coinvolto nelle purghe staliniane degli anni trenta, in cui fu giustiziata la maggior parte dei dirigenti bolscevichi.
Orfini è il Molotov di Renzi... ovviamente un Molotv alla buona, un sempliciotto... non certo il tirapiedi sanguinario di un capo ancora più sanguinario. Però, il principio di far fuori i nemici rimane intatto, seppur con metodi meno cruenti.
Nel caso di Orfini i nemici sono quelli rimasti nel partito e che non si sono adattati supinamente alle giravolte renziane, ma anche i nemici all'esterno, soprattutto i 5 Stelle.
E se uno come Orfini, fotocopia sgualcita di Renzi, vede nemici ad ogni angolo è chiaro anche che non possa non immaginare che ogni notizia che il suo partito non riesce ad arginare e a non far pubblicare è da considerare, ovviamente, come un qualcosa di preoccupante, un attacco alla democrazia, un attacco alle libertà.
Questo è quanto stabilito da Orfini sulle ultime noività di Consip, dove - secondo lui - c'è da ricercare "qualcosa che riguarda il funzionamento della democrazia italiana e che dovrebbe allarmare tutti quanti."
"Un’intercettazione illegalmente giunta a un giornalista, discutibile nella sua stessa esistenza, visto che ad essere intercettato era il padre di Renzi indagato per un reato per cui non è previsto l’uso delle intercettazioni [tesi smentita da Piercamillo Davigo in un'intervista tv, perché non è possibile sapere i reati ipotizzati dai magistrati durante lo svolgimento di un'inchiesta]. E tutto questo con l’unico apparente obiettivo di colpire il principale partito del paese."
In una intervista all'HuffPost, Orfini snocciola tutto il repertorio berlusconiano relativo ai complotti dei poteri forti per arrivare alla delegittimazione dell'avversario per via gudiziaria. Insomma, la solita sceneggiata.
Eppure, il Molotov de noantri dovrebbe ricordarsi che l'inchiesta Consip sta in piedi perché vede coinvolti importanti dirigenti del PD, perché lo stesso Tiziano Renzi vi è invischiato dalla presenza di Carlo Russo e dalla testimonianza di Mazzei e Lorenzini, perché la vicenda di Banca Etruria relativa al conflitto d'interesse e alle bugie di Maria Elena Boschi sono evidenti e per nulla chiarite.
È vero, fatti come questi non dovrebbero, ma devono preoccupare tutti, proprio perché il partito di maggioranza relativa del Paese, che guida il governo - potrebbe con buone probabilità essere formato e frequentato da persone che nulla dovrebbero avere a che fare con gli interessi e la gestione del Paese.
Molotov Orfini, per una volta, ha detto una cosa condivisibile... Dobbiamo realmente preoccuparci.