Il Consiglio europeo condanna l'annessione alla Russia dei territori ucraini occupati
Così i membri dei Paesi membri del Consiglio europeo hanno riposto a Putin che ha ufficializzato l'annessione dei territori occupati dalla Russia in Ucraina:
"Respingiamo fermamente e condanniamo inequivocabilmente l'annessione illegale da parte della Russia delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson. Minando deliberatamente l'ordine internazionale basato sulle leggi e violando palesemente i diritti fondamentali dell'Ucraina all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale, principi fondamentali sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite e dal diritto internazionale, la Russia mette a rischio la sicurezza globale.
Non riconosciamo e non riconosceremo mai i "referendum" illegali ideati dalla Russia quale pretesto per questa ulteriore violazione dell'indipendenza, della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina, né i relativi risultati falsificati e illegali. Non riconosceremo mai tale annessione illegale. Queste decisioni sono nulle e non possono produrre alcun effetto giuridico. Crimea, Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Luhansk sono Ucraina. Invitiamo tutti gli Stati e le organizzazioni internazionali a respingere inequivocabilmente tale annessione illegale.
Di fronte alla guerra di aggressione della Russia e alla più recente escalation di Mosca, l'Unione europea è fermamente al fianco dell'Ucraina e del suo popolo. Continuiamo a sostenere senza riserve l'integrità territoriale e la sovranità dell'Ucraina. L'Ucraina esercita il suo legittimo diritto di difendersi dall'aggressione russa per riconquistare il pieno controllo del proprio territorio e ha il diritto di liberare i territori occupati entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale. Le minacce nucleari espresse dal Cremlino, la mobilitazione militare e la strategia volta a cercare di presentare falsamente il territorio ucraino come russo e a dare a intendere che la guerra abbia ora luogo sul territorio russo non faranno vacillare la nostra determinazione.
Rafforzeremo le nostre misure restrittive tese a contrastare le azioni illegali della Russia. Esse aumenteranno ulteriormente la pressione esercitata sulla Russia affinché ponga fine alla sua guerra di aggressione.
Ribadiamo che l'Unione europea è fermamente al fianco dell'Ucraina e continuerà a fornire alla stessa un forte sostegno economico, militare, sociale e finanziario per tutto il tempo necessario".
Ieri la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, sempre in risposta all'annessione dei territori occupati dalla Russia, aveva annunciato l'ottavo pacchetto di sanzioni contro Mosca:
"Abbiamo voluto presentare insieme l'ottavo pacchetto di sanzioni. La scorsa settimana, la Russia ha intensificato l'invasione dell'Ucraina a un nuovo livello. I falsi referendum organizzati nei territori occupati dalla Russia sono un tentativo illegale di accaparrarsi terre e di modificare con la forza i confini internazionali. La mobilitazione e la minaccia di Putin di utilizzare armi nucleari sono ulteriori passi sulla via dell'escalation.
Non accettiamo referendum fasulli, né alcun tipo di annessione in Ucraina. E siamo determinati a far pagare al Cremlino questa ulteriore escalation. Quindi oggi stiamo proponendo insieme un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia.
La prima parte riguarda l'elenco delle persone e delle entità che sarà presentato da Josep Borrell.
Voglio concentrarmi sulla seconda parte di queste sanzioni che limiteranno ulteriormente il commercio. In questo modo, isoliamo e colpiamo ancora di più l'economia russa. Quindi proponiamo nuovi divieti all'importazione di prodotti russi. Ciò manterrà i prodotti russi fuori dal mercato europeo e priverà la Russia di ulteriori 7 miliardi di euro di ricavi. Proponiamo inoltre di ampliare l'elenco dei prodotti che non possono più essere esportati in Russia. L'obiettivo è quello di privare il complesso militare del Cremlino di tecnologie chiave. Ad esempio, ciò include articoli aeronautici aggiuntivi o componenti elettronici e sostanze chimiche specifiche. Questi nuovi divieti all'esportazione indeboliranno ulteriormente la base economica della Russia e indeboliranno la sua capacità di modernizzazione. Proporremo inoltre ulteriori divieti alla fornitura di servizi europei alla Russia, e il divieto per i cittadini dell'UE di sedere negli organi direttivi delle imprese statali russe. La Russia non dovrebbe beneficiare delle conoscenze e delle competenze europee.
La terza parte di sanzioni riguarda il petrolio russo. Come sapete, la Russia sta usando i profitti della vendita di combustibili fossili per finanziare la sua guerra. Per quanto riguarda il petrolio russo, ricorderete che abbiamo già deciso di vietare il greggio russo trasportato via mare nell'Unione europea a partire dal 5 dicembre. Ma sappiamo anche che alcuni paesi in via di sviluppo hanno ancora bisogno di forniture petrolifere russe, ma a prezzi bassi. Pertanto, il G7 ha concordato in linea di principio di introdurre un tetto massimo sul prezzo del petrolio russo per i paesi terzi. Questo tetto massimo del prezzo del petrolio aiuterà da un lato a ridurre i ricavi della Russia e dall'altro manterrà stabili i mercati energetici globali. Oggi, in questo pacchetto, stiamo gettando le basi legali per questo tetto massimo del prezzo del petrolio.
L'ultimo punto che voglio rimarcare è che stiamo intensificando i nostri sforzi per reprimere l'elusione delle sanzioni. Chiunque acquisti beni nell'Unione europea per poi trasferirli in Russia con la complicità di Paesi terzi, sarà ritenuto responsabile di aver cercato di eludere le nostre sanzioni e a sua volta sarà sanzionato come la Russia. Penso che questo avrà un grande effetto deterrente. Le nostre sanzioni hanno colpito duramente il sistema di Putin. Gli hanno reso più difficile sostenere la guerra".