Intervista a Umberto Lebruto su “RaiNews24”: trasporti e sviluppo urbano
Umberto Lebruto: “Abbiamo una dotazione di più di 30 milioni di mq di vecchi scali non più funzionanti, intorno alle grandi stazioni nelle grandi città. Questi rappresentano un vuoto urbano, un quartiere da far rinascere”.
Rigenerazione urbana: l’intervento di Umberto Lebruto
FS Sistemi Urbani, società del Gruppo FS guidata dall’AD e DG Umberto Lebruto, lavora per migliorare la qualità della vita urbana attraverso progetti innovativi e sostenibili. Intervistato da “RaiNews24”, il manager ha parlato dell’impegno dell’azienda per trasformare le città attraverso infrastrutture intelligenti, ideate per rendere i trasporti e i servizi pubblici più efficienti. Temi di cui si è trattato anche ai “Global CEOforLIFE Awards”, evento dedicato alle realtà che promuovono nuovi standard di sostenibilità e che ha approfondito settori cruciali come la mobilità, la rigenerazione urbana e la vivibilità. Come evidenziato da Umberto Lebruto, FS Sistemi Urbani, in collaborazione con gli enti locali, sta convertendo vecchie aree ferroviarie in nuovi spazi utili, anche attraverso gli investimenti privati, con l’obiettivo di rendere le città sempre più vicine alle esigenze delle comunità e dell’ambiente.
Umberto Lebruto: il contributo del partenariato pubblico-privato
Andando nello specifico, Umberto Lebruto ha dichiarato come in Italia siano presenti “più di 30 milioni di mq di vecchi scali non più funzionanti, intorno alle grandi stazioni nelle grandi città”: questo rappresenta “un vuoto urbano, un quartiere da far rinascere”. Gli spazi potranno offrire opportunità per nuovi luoghi di incontro cittadino, come piazze, parchi, strade e percorsi ciclabili, anche con il contributo proveniente dal partenariato pubblico-privato, nel contesto di modelli che consentano di trasformare i vecchi scali non funzionanti in nuove dimensioni pubbliche. Tali interventi guardano al medio-lungo periodo, come spiegato da Umberto Lebruto nell’intervista: i tempi di realizzazione variano infatti “dai 2 ai 5 anni” e la fase della variante urbanistica rappresenta quella più complessa. Tuttavia, tale passaggio, che include anche il coinvolgimento delle comunità attraverso confronti pubblici, è cruciale per definire il futuro degli spazi e integrarli nel tessuto urbano: “Da lì in poi il percorso è tutto in discesa”, così Umberto Lebruto al termine dell’intervista.
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