"Se c’è un inferno sulla terra, questo è rappresentato dalla vita dei bambini oggi a Gaza". 

Questo è quanto ha dichiarato giovedì il segretario generale della Nazioni Unite António Guterres, aggiungendo di essere rimasto profondamente  scioccato dai continui bombardamenti aerei e di artiglieria da parte delle forze di difesa israeliane a Gaza che finora hanno causato la morte di oltre 200 palestinesi, compresi 60 bambini, ferendone altre migliaia.

Naturalmente Guterres ha anche definito "inaccettabile", il lancio indiscriminato di razzi verso Israele da parte di Hamas - che controlla l'enclave - e di altri gruppi militanti, che ha provocato almeno 12 morti. 

La dichiarazione è stata rilasciato nell'appello per "un immediato cessate il fuoco" chiesto dal segretario nel suo intervento odierno all'Assemblea generale delle Nazioni Unite riunita per discutere della situazione in Medio Oriente. 

"I combattimenti", ha detto Guterres, "devono cessare immediatamente. ... I combattimenti hanno costretto oltre cinquantamila persone a lasciare le loro case e a cercare rifugio nelle scuole, nelle moschee e in altri luoghi dell'UNRWA (l'agenzia delle Nazioni Unite a supporto dei rifugiati palestinesi)".  

Il segretario generale ha poi dipinto un quadro cupo delle infrastrutture civili danneggiate a Gaza, dei valichi chiusi, della mancanza di energia nella Striscia che finisce per creare problemi anche all'approvvigionamento idrico, delle centinaia di edifici e case distrutte, degli ospedali danneggiati e delle migliaia di palestinesi senzatetto. 


A dire queste cose è lo stesso António Guterres che nel 2017, quando si è insediato nell'attuale incarico all'ONU, ha immediatamente fatto ritirare un documento ufficiale elaborato dalla Commissione economica e sociale delle Nazioni Unite per l'Asia Occidentale (ESCWA, United Nations Economic and Social Commission for Western Asia),  in cui si dimostrava, da un punto di vista giuridico, che Israele pratica sistematicamente una politica di apartheid nei confronti del popolo palestinese.

L'ipocrita Guterres adesso si commuove per il massacro che gli ebrei israeliani (una precisazione resa necessaria dall'attuale legislazione di Israele) stanno attuando nella Striscia di Gaza.

Finché la comunità internazionale non ammetterà l'evidenza dell'apartheid messo in atto da Israele nei confronti dei palestinesi, con tutte le conseguenze del caso, le lacrime di Guterres - e di quelli come lui - sono solo lacrime di coccodrillo.


Crediti immagine:  twitter.com/elfdeela_Gaza/status/1395447648115728384