In base alla Costituzione, un ministro, rappresenta tutti gli italiani e deve ricoprire il proprio incarico con decoro e onore.

Il ministro Matteo Salvini, al contrario, quotidianamente fa di tutto e di più per non rappresentare tutti gli italiani, promuovendo campagne di odio razziale ad uso e consumo della propria personale propaganda e fa tutto e di più perché decoro e onore non siano associabili alla carica da lui ricoperta (vedi l'esempio Papeete).

Per sua convenienza, adesso tiene sotto sequestro, da 17 giorni, 107 persone a bordo della nave Open Arms, contravvenendo alla decisione del Tribunale Amministrativo del Lazio oltre che alle elementari regole di umanità, per fare propaganda xenofoba e razzista.

Ma il miserabile, come lo ha etichettato la Ong spagnola, con la colpevole complicità di coloro che con la loro inazione lo stanno compiacendo, non dà alcun segno di ravvedimento. Anzi, piuttosto il contrario.

In evidente difficoltà, dal punto di vista politico, per aver sbagliato tempi e modi per avviare una crisi di Governo, lo spregiudicato ministro Salvini utilizza la Open Arms, e se necessario la Ocean Vikings, come strumento di distrazione per sviare l'attenzione della massa dall'appuntamento del 20 agosto, puntando tutto su un centinaio di migranti che vengono descritti come invasori a contrasto dei quali lui - il ministro razzista - si pone ad ostacolo.

Questa è l'ultima allucinata dichiarazione rilasciata a suo nome dai suoi propagandisti social: "Da 17 giorni, invece di andare in un porto spagnolo, questi “signori” tengono in ostaggio gli immigrati a bordo (fra cui finti malati e finti minorenni) solo per attaccare e provocare me e l’Italia. Non mi fate paura, mi fate pena. Io non mollo".

È chiaro che, stando così le cose, il personaggio in questione e chi lo gestisce oramai hanno perso la trebisonda e stanno navigando a vista, senza avere ben chiaro che cosa fare, consapevoli di aver messo il loro destino politico nelle mani di altri e di non averne così più il controllo.

Per questo Matteo Salvini e la sua banda di beneficiati saranno ancor più "pericolosi" adesso di quanto non lo siano stati finora.