Chiunque voglia avere un esempio che, allo stesso tempo, rappresenti le ipocrisie e le menzogne della politica può approfittare dell'occasione offerta da Italia 2020, il manifesto della "Conferenza Programmatica" nazionale organizzata a Napoli, al museo nazionale Ferroviario di Pietrarsa, dal Partito Democratico.
L'evento, iniziato venerdì che durerà fino a domenica, è stato organizzato per lanciare degli slogan che dovranno essere utilizzati come punti programmatici del prossimo programma elettorale, come se finora il PD abbia dimostrato di averne avuto uno o di aver seppur vagamente rispettato quello della scorsa campagna elettorale.
Ma gli italiani, si sa, sono senza memoria e badano molto al sodo: "Franza o Spagna purché se magna." Ed è proprio grazie a ciò che il Pd può permettersi di iniziare il proprio manifesto in questo modo: "Bisogna fare un’Italia nuova. Questa è la nostra ragione e la nostra missione: ricollocare l’Italia negli inediti scenari aperti dalla globalizzazione del mondo, riunire gli italiani sulla base di un rinnovato patto di cittadinanza, dare loro la coscienza e l’orgoglio di essere una grande nazione."
Dopo aver azzerato i diritti dei lavoratori, dopo aver reso precario anche il lavoro a tempo indeterminato, dopo aver regalato bonus solo a chi poteva assicurargli un voto, dopo aver truffato i risparmiatori... e solo per citare alcuni degli obbiettivi raggiunti in questa legislatura, adesso il Pd di Renzi vuole far credere di essere il soggetto politico in grado di mettere in atto quanto indicato nell'incipit del manifesto di Napoli?
Ma perché creare tutta questa messa in scena quando la tavola è già stata preparata, le pietanze già ordinate e gli ospiti sono già stati invitati? Le prossime elezioni si sa come andranno a finire. PD e Forza Italia faranno campagne elettorali separate, faranno finta di insultarsi a vicenda, probabilmente daranno anche vita a coalizioni contrapposte... ma tutto questo con l'unico scopo di avere un numero di seggi sufficienti, con il supporto dei soliti partitini a corredo, per poter governare assieme per la prossima legislatura.
A Renzi sarà concesso di fare il premier, a Berlusconi andranno franchigia e aiuti per le proprie aziende. E questo mercato in Italia viene chiamato democrazia! E come se non bastasse, gli italiani debbono pure mantenere, pagandola salatissima, questa supposta democrazia.
Sono solo fantasie? Purtroppo no. Lo dimostrano questi quattro anni di legislatura renziana, cui Gentiloni ha prestato la propria maschera. Lo dimostrano le attuali alleanze del Pd. Lo dimostra la legge elettorale.
E lo dimostrano pure le parole di Bersani che si rivolge così ai parlamentari "democratici": «Se siete entrati con Bersani e uscite con Verdini cosa è successo? Mi dite cosa ho sbagliato io e cosa ha fatto giusto lui? ... non si percepisce [da parte del Pd, ndr.] il disagio di avere come azionista una persona che ha la sua biografia. E se fai la legge elettorale con uno come lui è con lui che pensi di andare. È l’eterna idea del renzismo, quella di assorbire la destra.»
E dopo quello che ha fatto in questi anni, il Pd di Renzi ci viene a dire che la crisi della sinistra europea nasce "dalla sua incapacità di offrire risposte convincenti alle fratture emergenti: quelle generate dall’ineguaglianza redistributiva, da sistemi di protezione incapaci di tutelare i più deboli, dal contrasto tra società aperta e le ideologie della chiusura."
Ma il Pd di Renzi non dice di essere un partito di sinistra? Oltretutto non è anche un partito europeo che sta tuttora governando l'Italia? Ma se quelle citate in precedenza sono le incapacità della sinistra europea, allora sono anche le incapacità del Pd! E visto che il Pd in Italia non le ha risolte nonostante sia al Governo - anzi, le ha addirittura incrementate - perché potrebbe e dovrebbe farlo in futuro? Perché dovremmo votarlo?
Vallo a sapere! Ma la logica non è tra le priorità della politica che si occupa solo di emozioni da coltivare con gli slogan. E così allora il Pd non si vergogna neppure a promettere a tutti gli italiani "uguaglianza, libertà, solidarietà, equità."
E allora viva l'Italia, viva la Repubblica, viva Renzi... e anche Berlusconi!