I numeri del contagio da coronavirus sono in forte calo e il Governo ha già annunciato l'avvio della fase 2 dal 4 maggio. Proprio intorno alle modalità di questa seconda fase stanno infuriando le polemiche.
Iniziamo col dire che il Governo non è che stia gestendo al meglio l'emergenza. La fase 1 ha ottenuto il risultato sperato e anche l'idea di una riapertura progressiva a intervalli di due settimane è ottima. Bisogna però ricordare che Mattarella più di un mese fa invitò le forze politiche a pianificare la riapertura, così da non farsi trovare impreparate, invece siamo arrivati al 30 aprile che ancora non sappiamo cosa accadrà il 4 maggio. Continua l'improvvisazione che il Governo ha mostrato sin dall'inizio, inoltre è sempre tanta la confusione che segue gli annunci dei Dpcm fatta dal presidente Conte, basta vedere come si è evoluto il concetto di "congiunto" dal giorno dell'ultima conferenza: all'inizio si pensava riferito solo ai parenti, poi è stato esteso ai fidanzati, ieri il viceministro Sileri vi ha incluso anche gli amici. In una fase di emergenza, coi cittadini limitati nelle libertà fondamentali e un clima così teso, la chiarezza dovrebbe essere un imperativo.
Al Governo non si può solo rimproverare la poca chiarezza. La pandemia sta portando a una gravissima crisi economica, con tante attività in sofferenza e vicine alla chiusura definitiva. Follemente i titolari di queste attività insistono col chiedere un'apertura impossibile visti i circa 2000 contagi giornalieri, mentre dovrebbero porre l'attenzione sugli aiuti troppo esigui stanziati dall'esecutivo. I 600 euro al mese per un'attività commerciale costretta alla chiusura forzata sono ben poca cosa, inoltre sembra che l'accesso ai mutui promessi dal Governo non sia così facile com'era stato preventivato. Un'apertura precoce sarebbe folle, ma non si possono certo lasciar fallire le attività commerciali.
Alle indecisioni del Governo si aggiungono poi i comportamenti disomogenei e spesso irresponsabili delle Regioni. Aree ancora funestate da contagi e morti, come la Lombardia, stanno pressando per la riapertura, nonostante siano uscite fuori dalla saturazione degli ospedali da meno di un mese. Appare evidente che molti governatori stiano pensando più a coprire le figuracce fatte nella gestione delle emergenze e lo scandalo delle RSA che alla salute dei cittadini; neanche più di ventimila morti bastano a inchiodarli alle proprie responsabilità.
In questo clima di confusione, le opposizioni fanno di tutto per ritagliarsi uno spazio. Il povero Salvini, in perdita di consensi a causa dell'inefficacia delle sue solite sparate anti-immigrati e anti-Europa, si sta ergendo a paladino delle libertà e accusa Conte di avere sospeso la democrazia. Alle sue accuse si sono accodati anche Giorgia Meloni e Matteo Renzi. Chiunque abbia un po' di buonsenso credo sia consapevole che in una situazione di emergenza come questa è impossibile consultare di continuo il Parlamento, soprattutto considerando il prevedibile ostruzionismo delle opposizioni, quindi l'accusa dei tre è già di per sé assolutamente infondata. Dobbiamo però sottolineare come a denunciare la presunta violazione dei principi democratici ci siano due fascisti (Salvini e Meloni) e un ex premier che provò a cambiare la Costituzione per assicurarsi un governo più stabile.
Le opposizioni stanno facendo un gioco criminale sulla pelle della povera gente. Con ancora 2000 contagi al giorno e più di 20000 morti da piangere, abbiamo dovuto sentire la ministra Bellanovra (Italia Viva) schierarsi per la riapertura delle chiese; la polemica per fortuna è rientrata dopo la netta presa di posizione del Papa, il quale si è dichiarato contrario. Salvini sta dando il meglio di sé proponendo di snellire la burocrazia a modo proprio, cioè cancellando anche le norme anti-mafia; un po' come se per aiutare le famiglie in difficoltà decidessimo di legalizzare il furto.
Mentre da noi infuriano le polemiche, si vive alla giornata e si guardano più gli indici di gradimento che i morti, nel resto del mondo si evidenziano casi che potremmo prendere a esempio. L'OMS segnala come modello per la fase 2 la Svezia, la quale non ha mai operato una completa chiusura, ma ha fatto leva sul distanziamento fisico dei cittadini ed è stata aiutata dalla responsabile collaborazione di questi, e si è preoccupata nel frattempo di preparare il sistema sanitario all'afflusso di malati. Anche la Germania si sta distinguendo, e molti italiani stanno inventando fake news per svalutarne il modello: il paese, grazie al gran numero di posti letto negli ospedali (26.000 prima dell'emergenza, più di 40.000 adesso), può permettersi il lusso di rischiare un po' di più, per questo sta accelerando le riaperture e, benché ne dica qualche detrattore, il suo indice dei contagi è addirittura calato.
In un momento di emergenza bisognerebbe lavorare con decisione, responsabilità e piena collaborazione, per poi provvedere a emergenza finita a individuare errori e trarne insegnamenti. In Italia dall'inizio dell'emergenza il Governo non fa che improvvisare e l'opposizione strilla per frenare l'emorragia di consensi, mentre le Regioni agiscono senza criterio e nessuno guarda ai modelli virtuosi nel resto del mondo.
La lezione da imparare è amara: farsi governare dagli stupidi è pericoloso.