Passato – per modo di dire – il COVID che ci ha reso peggiori di prima è arrivata una guerra in Europa che trascinerà nel baratro della povertà altre centinaia di migliaia di cittadini italiani.  Il nuovo corso europeo verso la transizione ecologica delle economie dei paesi membri nell’arco di un anno è andato a farsi benedire. I fondi europei procacciati dall’ex premier Conte vengono dirottati verso investimenti assurdi e improduttivi, nelle risorse energetiche inquinanti o destinati come al solito all’industria fallimentare nazionale priva di progetti e di idee: un autentico scempio e uno schiaffo alla povertà. Fallito il progetto di Gorbaciov della “grande casa europea” che avrebbe portato l’Europa al superamento delle vecchie logiche novecentesche, stiamo riscrivendo la nostra storia contemporanea utilizzando i vecchi criteri e concetti che hanno portato a combattere due guerre mondiali a pochi anni l’una dall’altra e a uno sviluppo industriale scriteriato e parassita.

Siamo onesti, l’Italia ha salutato come liberatori i nuovi padroni che gli lanciavano caramelle e cioccolata al loro passaggio, il copione è sempre lo stesso: da un lato una forma di governo formalmente democratico e dall’altro un patto di alleanza attraverso il quale i vincitori hanno asservito ai loro interessi il territorio nazionale con popolo annesso. In Italia la storia procede come i gamberi!

Tale situazione si innesta come un tassello di un puzzle nel più ampio fenomeno internazionale. Emerge in tutta la sua drammatica intensità il problema ambientale che sta portando all’estinzione l’umanità in nome di un falso progresso che ha divorato nell’arco di mezzo secolo le risorse naturali di un intero pianeta inquinando l’ambiente irreversibilmente. Si può definire progresso solo ciò che porta beneficio all’umanità intera e la situazione denuncia l’esatto contrario: l’Occidente ha imposto una economia basata sul consumismo e sprechi, l’industrializzazione ha prodotto un sistema che gradualmente sta divorando sé stesso e ha determinato la concentrazione della ricchezza in poche mani sottraendola ad una sana redistribuzione per un reale progresso delle popolazioni. L’errore fatale è stato quello di riconoscere al capitale personalità giuridica quando quella spettava alla natura intera: suolo, oceani, fiumi, laghi, animali e piante. L’uomo non è padrone della natura ma un ospite!

Perché il vero ambientalista è odiato, attaccato e annientato? Perché difende i diritti di un ecosistema che ci garantisce di vivere e progredire in maniera sana ed equilibrata: è da questo che traiamo tutto ciò che ci è indispensabile per vivere e sviluppare il nostro pensiero. L’uomo scomparirà ma non la terra! La terra ferita dalla presenza e dalle violenze dell’uomo ritornerà a vivere, stabilirà nuovi equilibri, svilupperà nuove e imprevedibili forme di vita poi verrà la fine anche per lei perché nella dimensione materiale delle cose tutto ciò che ha un inizio avrà una fine. L’essere umano avrà il disonore di aver usato un gioiello della creazione divina per scopi indegni, di aver ricercato attraverso le guerre, le ingiustizie e la violenza il soddisfacimento del proprio egoismo e della propria superbia; di aver soffocato la voce degli umili e dei miti con la menzogna; spergiurando ha offeso la verità e la giustizia.

Nessuno pensa di proporre una legge per attribuire “personalità giuridica” alla natura e toglierla a dei “pezzi di carta” macchiati di sangue. Si abbattono gli animali perché gli si vuole negare il diritto di esistere e di vivere nel territorio, si nega loro il diritto naturale di proteggere e difendere i loro cuccioli. Vengono definiti predatori perché si procacciano il cibo quando hanno fame: come definireste quegli “umani” che per profitto fanno morire di fame milioni di loro simili, che disprezzano i poveri, gli anziani, i malati; che seminano odio per imporre il proprio potere?

L’albero malato del profitto, del potere e della menzogna ha prodotto i suoi frutti: la povertà e le malattie, il degrado dei valori, la rovina degli indifesi e del futuro delle giovani generazioni.

Per giustificare le numerose guerre che si stanno combattendo e la presenza dei regimi totalitari complici di questo programma scellerato di distruzione dell’ambiente e di sfruttamento selvaggio delle risorse si adducono lesioni del diritto internazionale e si sventola la bandiera dei valori di una democrazia apparente asservita agli interessi di chi specula sulla vita e la dignità degli indifesi. La guerra è di per sé un crimine che dovrebbe essere bandito da tutti i paesi.

Mi ha offeso leggere un articolo apparso recentemente su di un quotidiano a tiratura nazionale che parlava di Adriano Olivetti unico interprete della visione di una imprenditoria etica che ha realizzato con successo e che ha profondamente offeso la classe imprenditoriale italiana degli anni ‘60: viene definito un utopista scriteriato che, sbagliando i suoi investimenti, è andato in rovina, quindi un esempio da evitare. Ancora si ama “sputare” sulle tombe di coloro che hanno dato risposte alternative al modello feudale applicato all’economia e alla politica tutt’ora dominante nella nostra società.  Alla miopia e alla mediocrità non vi sono limiti.