La "spalla congelata" colpisce il 2% della popolazione, manifestandosi con un forte dolore alla spalla, anche notturno. L'incidenza media è ben maggiore tra le persone affette da diabete (13,4 %) a causa dell'elevata diffusione (30%) tra persone con il diabete di tipo 1.

Infatti, la spalla congelata può svilupparsi dopo una lunga  immobilizzazione a causa di un intervento chirurgico, una frattura o altre lesioni, ma anche e soprattutto per stati di infiammazione provocati dai livelli anomali del glucosio circolante, con riduzione della disponibilità di collagene.

"Le persone con diabete corrono un rischio cinque volte maggiore di sviluppare la spalla congelata – spiega il prof. Roberto Postacchini, Responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia della Spalla dell’Ospedale Israelitico – Sovente più severa e più resistente ai trattamenti".

Per garantire una maggiore prevenzione e cure più efficaci, l’Ospedale Israelitico di Roma, centro d’eccellenza nella chirurgia ortopedica e riferimento per la cura delle patologie metaboliche, ha avviato il progetto “Spalla congelata e Diabete”, strutturato in sinergia multidisciplinare  tra i team di Diabetologia e Ortopedia.

Lo scopo è garantire la diagnosi precoce e la corretta presa in carico di pazienti diabetici già alla comparsa dei primi sintomi.

"Una nuova occasione per ribadire l’importanza di una rete multidisciplinare di specialisti in grado di accompagnare i pazienti diabetici nei vari aspetti della patologia, anche in quelli meno noti, e per sottolineare quanto sia imprescindibile la partecipazione attiva dei pazienti nei percorsi di cura".

Il percorso è stato elaborato in collaborazione con l’Associazione Dora Focaroli dei Pazienti Diabetici dell’Ospedale Israelitico, membro della Feder Diabete Lazio.

La "spalla congelata" sembra avere un'incidenza maggiore anche nelle malattie endocrino-metaboliche, con connessioni anche verso il morbo di Parkinson e le malattie cardiache.

L'auspicio è che da questo percorso avviato presso l'Ospedale Israelitico  una maggiore cultura interdisciplinare possa diffondersi dal diabete anche nel trattamento delle altre patologie endocrino-metaboliche (croniche e/o rare).