Paola De Nisco è una scrittrice l’abbiamo intervistata , con un insolito...  Se Fossi.

Una città: sarei Roma perché la sensazione che provo tutte le volte che ci vado è come quella di essere a casa. Ad ogni angolo trovi un frammento d’arte e di una civiltà antica ma al tempo stesso ancora attuale. E poi lo spirito di convivialità che si trova a Roma non si trova da nessuna parte. E’ una città che, per quanto mi riguarda, non ti fa sentire solo.

Una musica: sarei la III Sinfonia di Beethoven. Certi movimenti ricordano la lotta; ti immagini i soldati che si affrontano, il rumore delle baionette, la cavalleria che avanza; altri piangono sommessamente per la morte dei soldati, passando tra i loro cadaveri capendo di aver subito la disfatta. C’è pathos in ogni brano di questa sinfonia che credo mi assomigli perché vivo ogni cosa con passione estrema. La rabbia è ira, il dolore è strazio, l’amore è folle, l’amicizia è per sempre.

Un periodo storico: sarei adulta tra gli anni ‘60/’70. Un’ hippy che manifesta contro la guerra e le discriminazioni, che vive l’amore libero, che rivendica il diritto delle donne di essere messe allo stesso livello degli uomini, che abita in una “comune” dove non esiste la proprietà ma la condivisione.

Un libro: sarei “Il gabbiano Jonathan Livingston” che nasce, come è nella natura dei gabbiani, per far parte di una comunità che ha come unico scopo quello di provvedere al cibo e di far crescere la prole. Jonathan, invece vuole imparare tutti i segreti del volo e perciò passa molto del suo tempo a provare acrobazie di ogni genere; per questo suo modo di essere viene emarginato dalla sua società e si ritrova da solo a continuare nel suo intento. Diventa molto bravo a volare e spingendosi a scoprire nuove terre, incontra altri gabbiani che come lui sono stati cacciati dalle loro comunità perché non “normali”. Ecco io sono proprio come Jonathan.