ITA ha promesso di volare dal 15 ottobre, ma ancora non ha raggiunto un'intesa con i sindacati sui dipendenti
In base a quanto da lei stessa dichiarato, ITA, Italia Trasporto Aereo, è una società partecipata al 100% dal Ministero dell'Economia e delle Finanze per l'esercizio dell'attività nel settore del trasporto aereo. La società è attiva da novembre del 2020.
L'obiettivo di ITA è quello di creare un vettore aereo efficiente, innovativo, che diventi il punto di riferimento nel garantire all'Italia una connettività di qualità sia con destinazioni internazionali, così da incentivare il turismo e il commercio con l'estero, sia all'interno del Paese, sfruttando anche la mobilità integrata. ... All'avvio delle proprie attività, ITA opererà con una flotta di 52 aerei di cui 7 wide body e 45 narrow body. Già nel 2022 la flotta crescerà fino a 78 aeromobili (+26 sul 2021) di cui 13 wide body (+6 sul 2021) e 65 narrow body (+20 sul 2021). Dal 2022 è previsto l'inizio dell'inserimento in flotta degli aeromobili di nuova generazione che sostituiranno progressivamente i velivoli di vecchia tecnologia. A fine 2025 la flotta crescerà sino a 105 aerei (23 wide body e 82 narrow body) con 81 aeromobili di nuova generazione (pari al 77% della flotta totale).
ITA focalizzerà la propria attività sull'hub di Roma Fiumicino e sull'aeroporto di Milano Linate, dove si posizionerà come la compagnia aerea di riferimento per il traffico business e leisure. All'avvio delle attività, la compagnia servirà 45 destinazioni con 61 rotte che saliranno a 74 destinazioni e 89 rotte nel 2025, a conclusione del processo di ribilanciamento dei voli verso il settore del lungo raggio, contribuendo così all'obiettivo di colmare il gap di connettività del Paese.
Bene, stabilito questo appare evidente che ITA per operare dovrà comunque dotarsi del personale per gestire a terra e in volo aerei e clienti... il tutto in tempo congruo per rispettare la scadenza del 15 ottobre, data in cui l'ennesima compagnia aerea nata dalle ennesime ceneri di Alitalia ha promesso di iniziare la propria attività.
Il problema, però, non sembra di facile soluzione, visto che sindacati e proprietà non hanno ancora trovato un punto d'intesa sul reintegro dei dipendenti di Alitalia nella nuova compagnia e sul nuovo contratto di lavoro.
Come riportato da USB, in una riunione del 6 settembre con i sindacati il presidente esecutivo di ITA, Alfredo Altavilla, presente anche l'amministratore delegato Fabio Lazzerini, dopo aver ridotto i termini per l'adesione alla piattaforma di selezione, ha comunicati loro l'invito di aderire fin da subito al "nuovo modello contrattuale" proposta dall'azienda, nonostante gli accordi precedenti prevedessero delle trattative fino almeno al 20 settembre.
La nuova azienda propone un modello di compagnia aerea che, alla fine del piano di avvio - entro due/tre anni - occuperà poco più di 5mila persone (se tutto andrà per il meglio), mentre i sindacati chiedono garanzie e assicurazioni per l'intera forza lavoro attualmente occupata da Alitalia, circa il doppio di quella attuale, anche in relazione alle modalità di assunzione.
Ma dalla nuova azienda sono stati presentati due documenti diversi: uno legato all'esperimento della procedura per la cessione del ramo aviation ITA che conteneva tutte le criticità che da giorni le parti sociali definiscono inaccettabili (selezione del personale proveniente dal Gruppo Alitalia, assunzione ex novo, azzeramento anzianità, carichi familiari, sociali, caregiver, categorie protette) e un altro sull'adesione a un nuovo modello contrattuale dove sono richiesti tagli del 30% dei salari sul Contratto Nazionale del personale navigante e il 20 % di quello di terra.
"Dopo aver provato a raccogliere le adesioni da parte dei sindacati", riporta USB in una nota, "Altavilla ha dovuto accettare un rinvio di 48 ore richiesto con forza da molte organizzazioni, cercando nonostante tutto di porre la pregiudiziale rispetto alla richiesta del sindacato di avere certezza degli ammortizzatori sociali disponibili. Dopo poche ore, ITA ha inviato una lettera che non correttamente poneva come accettata la pregiudiziale sugli ammortizzatori, stabilendo un ultimatum per l'accettazione dei documenti alle ore 17 di mercoledì 8 settembre.Un metodo non accettabile e un merito scandaloso, con l'evidente strumentale utilizzo del ricatto di poter selezionare persone provenienti dal mercato per avere mano libera nella cancellazione di quelle tutele e quelle salvaguardie storiche che sono garantite dal contesto giuridico italiano ed europeo. Questo è un segnale di allarme non solo per i dipendenti Alitalia ma per tutta la classe lavoratrice italiana. Tutto questo viene portato avanti nel nome di un accordo in Europa che non solo non abbiamo ancora visto, ma che riteniamo non possa aver chiesto la rottamazione del personale Alitalia e che in ogni caso, ammesso e non concesso che Margrethe Vestager si fosse ubriacata, non può essere superiore alla legge e ai regolamenti vigenti.Non possiamo chiamare in causa un Governo che da tempo dimostra tutta la sua ferocia contro i lavoratori di questo Paese, ma all'appello manca drammaticamente la politica, azionista di maggioranza di un'azienda pubblica, che si sta girando dall'altra parte lasciando al momento i lavoratori Alitalia soli di fronte a tale arroganza manageriale".
L'avvio idi ITA non sembra procedere nel migliore dei modi.