"Oggi ennesimo processo a carico dell'ex Ministro Salvini, “colpevole” di aver difeso i nostri confini. Surreale che si tenti di condannare chi ha fatto il suo dovere per l'Italia, mentre si continua a tenere al governo chi ogni giorno spalanca i confini all'immigrazione illegale".
La sora Meloni, poverina come dimostrano le sue parole sopra riportate, confonde udienza con processo e fa credere ai propri sostenitori social che il suo alleato (a giorni alterni) Matteo Salvini debba sostenere un nuovo processo oltre a quello in cui è imputato a Palermo.
Niente di tutto questo, il processo è sempre il solito... come la Meloni, che dice di voler diventare premier di questo Paese, nonostante non conosca la differenza di significato tra processo e udienza. Probabilmente, però, è un merito, visto che l'ex bibitaro Di Maio, dopo aver collocato Pinochet in Venezuela ed aver chiamato Ping il presidente cinese Xi Jinping, è diventato ministro degli Esteri.
Ma in fondo, quello intentato nei confronti del Matteo della Lega è un processo farsa, a suo dire, perché "stiamo parlando di una nave spagnola che ha raccolto i migranti in acque libiche, ha gironzolato per 15 giorni nel Mediterraneo, che ha rifiutato di andare in Tunisia, di andare a Malta, in Spagna e ha deciso di venire in Italia, infrangendo le leggi. Ma a processo ci va il ministro che ha difeso il suo Paese. Siamo veramente su Scherzi a parte".
Così il leader leghista ha riassunto la linea di difesa della sua avvocata, la senatrice a scappatempo Giulia Bongiorno che ieri, dopo l'udienza, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni, in base alle quali si ricava che le persone tratte in salvo dalla Open Arms erano in realtà dei bagnanti su dei pedalò allontanatisi a loro insaputa dalle spiagge del nord Africa e finiti in crociera su una nave il cui servizio a bordo, anche se non di prima categoria, era comunque accettabile...
Di tutt'altro avviso il riassunto che ne fanno dalla Open Arms:
Cosa abbiamo saputo oggi durante l’udienza processo #Salvini.
— Open Arms IT (@openarms_it) December 17, 2021
1) La #Libia non è un porto sicuro.
2) Chi incontra una barca in distress ha il dovere di soccorrere.
3) I minori a bordo di una nave hanno il diritto di scendere e di essere tutelati.
Continuiamo il 21 gennaio. pic.twitter.com/T9l8XpcPgm
Le persone chiamate a testimoniare a Palermo sono 26 e tra loro vi sarà anche l'attore Richard Gere. Nell'udienza di venerdì sono stati sentiti l'ufficiale Sergio Liardo, capo del III Reparto "Piani e Operazioni" e Imrcc del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto; il capitano Edoardo Anedda, comandante delle Sezioni Unità navale e operativa della Stazione navale della Guardia di finanza di Palermo; Leandro Tringali, comandante dell'Ufficio circondariale marittimo di Lampedusa; Nunzio Martello, capo del Reparto Personale del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto; Giovanni Minardi, dirigente della Squadra mobile di Agrigento. Oltre al funzionario Giovanni Franco della Squadra mobile di Agrigento e l'assistente capo Nicolò Di Giorgi. Ada Mastrogiovanni e Paolo Bonfiglio, del Gabinetto provinciale di Polizia scientifica della questura di Agrigento.
La prossima udienza, in base al calendario programmato dal presidente del Tribunale di Palermo Roberto Murgia, si terrà il 21 gennaio 2022. Le successive sono in programma il 4 marzo, l'8 aprile e il 6 maggio, tutte all'aula bunker dell'Ucciardone di Palermo.
In pratica, ben altri 4 processi... secondo la candidata a premier Giorgia Meloni.