"Trump @War, in collaborazione con il suo partner per la distribuzione online The Western Journal, è lieta di annunciare che gli utenti in tutto il mondo possono accedere gratuitamente alla versione integrale del documentario in formato HD Trump @War all’indirizzo Trumpmovienow.com."

Così recita il testo di un comunicato pubblicato da Business Wire e diffuso su Informazione.it, corredato da un'immagine dove campeggia il faccione imbronciato di Donald Trump.

Il documentario, diretto da Stephen K. Bannon e prodotto da Dan Fleuette, ripercorre la storia delle presidenziali che nel 2016 hanno portato Donald Trump a diventare il nuovo presidente degli Stati Uniti in quella che nel comunicato viene definita come la "campagna elettorale più significativa della storia moderna degli Stati Uniti e getta uno sguardo alle cruciali elezioni di metà mandato che si terranno nel novembre del 2018 e che cementeranno il lascito del Presidente Trump".

Dichiarazione alquanto roboante, ma non sorprendente, visto che la coppia Bannon Fleuette è specializzata in produzioni a supporto di candidature politiche che promuovono posizioni di estrema destra, come testimonia il documentario "The Undefeated", su Sarah Palin.

Non solo, per i più distratti Stephen K. Bannon, è lo stesso Bannon di Breitbart, lo "stratega" della campagna elettorale di Trump. Dopo aver lasciato ogni incarico a Washington nel 2017, mantenendosi però in contatto con il presidente Usa fino al gennaio 2018. In quella data, dopo la pubblicazione del libro di Michael Wolff, Fire and Fury, in cui a Bannon venivano attribuite molte affermazioni "controverse", il rapporto con Trump si interruppe. Almeno ufficialmente.

Nonostante ciò, Bannon, riguardo a Trump @War ha dichiarato: "Si tratta di un documentario che dovrebbe guardare ogni americano, a prescindere dalle convinzioni politiche. Questo è un momento storico per il nostro Paese e nessuno dovrebbe tenersi in disparte alle prossime elezioni".

Come è sufficiente vedere anche dal trailer, il documentario promuove posizioni di estrema destra, anche nella grafica relativa alla produzione, cercando di far passare i democratici come violenti, cattivi e incapaci.

Adesso, dopo la notizia, qualche breve riflessione.

Se Bannon ha effettivamente litigato con Trump, perché dovrebbe darsi da fare per supportarne le politiche cercando di far eleggere al Congresso Usa, alle prossime elezioni di novembre, i candidati repubblicani, in modo che tale partito conservi l'attuale maggioranza alla Camera e al Senato?

Infatti, se Trump avesse contro il Congresso, per lui sarebbe complicato, e molto difficile, continuare a governare come ha fatto finora. Ma perché Bannon si preoccupa di ciò?

L'unica spiegazione logica è che Trump sia semplicemente un esecutore di una visione politica voluta da altri, una specie di marionetta che debba solo mettere in pratica ciò che gli viene comandato. Quindi, se Bannon non serve gli interessi di Trump ma di chi lo ha voluto in quel ruolo, allora si spiega anche il suo interesse per il rinnovo del Congresso Usa.


E questo dovrebbe preoccupare anche noi europei, perché Bannon, dopo aver chiuso la pratica delle elezioni americane, si dedicherà a tempo pieno a quelle europee. Non è un mistero. Lo ha detto lui, promuovendo un movimento creato ad hoc per supportare le forze populiste del nostro continente.

Il problema, però, è che le forze populiste europee sono forze che hanno alla base dei loro programmi e della loro ideologia principi di estrema destra, che si richiamano al nazifascismo.

Bannon preparerà una campagna per promuovere in Europa il nazionalismo, la cultura identitaria, il sovranismo, facendo credere che i suoi confini siano invasi da orde di neri islamisti che vogliano impadronirsene... È ovvio che se i nazifascisti francesi, tedeschi, polacchi, ungheresi, cechi, austriaci e italiani riuscissero ad ottenere la maggioranza dei seggi al prossimo parlamento europeo, diritti civili e libertà sarebbero a rischio in tutta Europa.

Un burattino di Orban, di Salvini o della Le Pen alla guida della Commissione Ue non ce lo possiamo permettere se in futuro vorremo continuare a vivere in un'Europa libera e democratica. Per questo, Trump @War deve interessare, e soprattutto preoccupare, anche noi.