Per quanto riguarda la crescita economica, il quadro internazionale (Usa e Europa) è positivo, e anche "l’economia italiana accelera sostenuta da una crescita diffusa tra i settori produttivi e dall’aumento dell’occupazione."  Questo è quanto afferma l'Istat ad introduzione della sua nota mensile relativo all'andamento economico del nostro Paese ad agosto 2017.

Tutto a posto quindi? Sembrerebbe di sì, anche se c'è da notare la prudenza lessicale utilizzata per descrivere il dato relativo all’indicatore anticipatore il cui andamento "mantiene un’intonazione positiva, segnando un rafforzamento delle prospettive di crescita".

Il quadro internazionale, come detto è positivo. I dati relativi agli Usa sono quasi tutti favorevoli, dal Pil all'occupazione passando per la spesa dei consumi delle famiglie e questo andamento dovrebbe proseguire anche in futuro.

Anche in Europa tutto sembra procedere per il meglio, salvo che il rafforzamento dell'economia va di pari passo con quello dell'euro e questo potrebbe essere un problema, in futuro, per le esportazioni, con il commercio mondiale che vede un rafforzamento degli scambi con i paesi emergenti ed un rallentamento di quello con le economie avanzate.

Il Pil dell'Italia è in aumento e il buon andamento delle imprese, soprattutto quelle della manifattura, è supportato da un aumento dei consumi interni da parte delle famiglie, mentre nell'ultimo trimestre è diminuita la spesa della Pubblica Amministrazione. Positivo anche il dato sull'occupazione, in crescita, anche se ad aumentare è soprattutto il numero dei lavoratori a tempo determinato.

Nota leggermente negativa è rappresentata dall'inflazione che continua a crescere, ma a ritmi molto lenti, oscillando poco sopra l'1%, mentre la media euro è dell'1,5%. "Anche nei prossimi mesi le spinte inflazionistiche dovrebbero mantenersi moderate."

Per quanto le prospettive economiche a breve termine, "ad agosto l’indice del clima di fiducia dei consumatori ha registrato un forte aumento alimentato dal miglioramento di tutte le componenti e dalla diminuzione delle aspettative sulla disoccupazione." Lo stesso vale per l'indice di fiducia delle imprese "anche se i segnali sono eterogenei tra i diversi settori economici", positivi per manifattura (peggioramento dei giudizi sugli ordini, ma miglioramento delle attese sulla produzione) e servizi; negativi per costruzioni e commercio al dettaglio.

Come già detto sopra "l’indicatore anticipatore mantiene una intonazione positiva segnalando un rafforzamento delle prospettive di crescita."