L'allerta meteo lanciata dalla Protezione civile annunciava in Trentino la possibilità di violente perturbazioni. L'area più colpita, con frane, smottamenti ed esondazioni dalla serata di venerdì, è stata la Val di Fassa, la stessa che è stata involontariamente protagonista delle cronache delle scorse settimane a causa della tragedia della Marmolada, che la delimita a nord, al disopra del passo Fedaia.

Già venerdì, per fortuna, per ragioni prudenziali era stata disposta l'evacuazione di alcune abitazioni nella zona di Pera di Fassa, a Vigo di Fassa (una decina di abitazioni) e a Pozza di Fassa dove sono stati spostati gli ospiti ed il personale di due alberghi.

Le precipitazioni in val di Fassa sono iniziate verso le ore 17 a cominciare dal bacino del rio Udai. Le punte di maggiore intensità si sono registrate fra le 18.30 e le 19.30 con il massimo di 108 mm raggiunto a Monzon di Pozza di Fassa. Nelle altre stazioni meteo sono stati misurati valori molto meno significativi, anche se a Campitello Avisio in un'ora sono caduti 61 mm di pioggia.

A Pozza di Fassa, sono stati registrati più punti dove si sono verificati cedimenti del terreno e fin da subito problemi sono stati riscontrati anche a Fontanazzo e Mazzin di Fassa, così come a San Giovanni. 

Nell'ultimo aggiornamento fornito dalla Provincia autonoma di Trento, i residenti di Vigo di Fassa e Muncion sfollati a causa dei danni subiti dalle loro abitazioni sono una ventina, mentre sono meno di un centinaio gli ospiti di due alberghi e di un residence lambiti dalle colate di fango accolti temporaneamente dalla Croce Rossa.

Nella notte erano state ospitate negli spazi della palestra comunale di Pozza di Fassa 211 persone. Circa 40 sfollati di Campitello di Fassa sono invece già rientrati nelle loro case. 

La Strada statale 48 chiusa in precedenza è stata riaperta, mentre sono in corso di ultimazione i lavori di pulizia, grazie alla collaborazione tra i Vigili del fuoco volontari ed il Servizio Gestione Strade della Provincia. A causa della sua instabilità, è stato fatto brillare un masso di circa 25 metri cubi a monte dell'abitato di Muncion.