Nella corsa alla nomination per le presidenziali di novembre, fra i Repubblicani riprende vigore la candidatura di Ted Cruz, che ha riportato due schiaccianti vittorie nei caucus del Kansas e del Maine. Quella di Trump, che ha vinto, con margini più risicati, in Louisiana e Kentucky, potrebbe essere vista come una battuta d'arresto. 

Aver vinto in Louisiana significa, tuttavia, essersi aggiudicato ben 47 delegati, il numero più alto di questa tornata elettorale. Ne deriva anche una chiara indicazione sul fatto che Donald Trump sembra ottenere migliori risultati quando si tratta di elezioni primarie, come appunto in Louisiana, in cui maggiore è il numero degli indipendenti e di chi va al voto per la prima volta, rispetto ai caucus, cui partecipano sostanzialmente gli attivisti del Partito Repubblicano, i cui vertici hanno chiaramente dimostrato di non gradire la sua candidatura.

Fra i suoi avversari ha perso credibilità la candidatura di Marco Rubio, che in Maine è arrivato quarto, con un misero 8%, dietro perfino a John Kasich. Il vero sfidante di Trump per la nomination repubblicana è ormai da considerarsi l'ultraconservatore Ted Cruz, anch'egli non particolarmente ben visto dall'establishment del suo partito, proprio per le sue posizioni eccessivamente di destra.

Al momento attuale la ripartizione dei delegati finora assegnati vede in testa Trump, con 378, seguito da Cruz, con 295 e da Rubio, con 123. Per aggiudicarsi la nomination per le elezioni presidenziali dell'8 novembre ne occorrono 1.237.

Il mancato raggiungimento di questa soglia potrebbe portare a risultati inaspettati. In questo senso, Trump ha messo le mani avanti, durante il discorso tenuto per festeggiare la vittoria di sabato, avvertendo il partito che, nel caso si tentasse di escluderlo, non esiterebbe a presentarsi come candidato indipendente. Questo finirebbe per decretare la vittoria dei Democratici, con la conseguenza che sarebbero questi a nominare chi dovrà essere colui che sostituirà Antonin Scalia alla Corte Suprema.

Sul versante democratico, si è registrato un 2 a 1 a favore di Bernie Sanders, ma la Clinton ha conquistato la Lousiana, che è lo stato che assegna il maggior numero di delegati. Sanders ha vinto in Nebraska e in Kansas, dimostrando così di poter raccogliere consensi anche al di fuori degli stati della costa nord-orientale, che sono considerati il suo naturale bacino di voti. Per quanto riguarda il numero dei delegati, rimane in testa Hillary Clinton, che ne ha 663, seguita da Sanders con 457. In questo caso, per raggiungere la maggioranza ne occorrono 2.383.