Una giovane donna africana e la sua figlia di circa sei anni sono state trovate morte di sete e stenti nel deserto al confine tra Tunisia e Libia.
La colpa? Di Giorgia Meloni e chi mai altro.

Infatti, l'immigrazione e le sue vittime fanno notizia solo se c'è la Destra da crocifiggere.

In realtà, i dati internazionali raccontano un'altra storia.

I morti e dispersi registrati in tutto il Mediterraneo centrale (fonte Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati - UNHCR) sono stati:

  • 2018   = almeno 2.277
  • 2019 =  1.510
  • 2020 = 1.881
  • 2021 al 24 ottobre 2022 (Governo Draghi) = 2.836

In altre parole, in tutto (nota bene) il Mediterraneo centrale  la media dei morti e dispersi  sotto le diverse maggioranze di governo italiane è stata all'incirca:

  • Governo Gentiloni = 7 al giorno
  • Governo Conte + Salvini = 5 al giorno
  • Governo Conte + Zingaretti   = 5 al giorno (nonostante i lockdown)
  • Governo Draghi =  5,7 al giorno.

Ma faceva notizia sono con Salvini nel governo ...

Sempre considerando tutto il Mediterraneo centrale il primo trimestre del 2023 è stato da record: le vittime certificate ammontano a 441 in tre mesi. (fonte Organizzazione internazionale per le migrazioni).

Ma il numero medio giornaliero scenderebbe a tra 3 o 4 morti e dispersi,  senza l'area di competenza della Grecia dove sono quasi 200 migranti sono andati perduti in un solo naufragio.
Questo raccontano i numeri. 

A riprova, sono 20.017 i migranti sbarcati in Italia quest'anno principalmente da navi militari italiane che li hanno soccorsi, più del triplo di quelli registrati nello stesso periodo del 2022 (6.152).

Acclarato quella che è la realtà dei numeri e dei pregiudizi, passiamo alle rotte di terra e alla tragica morte di una donna con la sua bambina.

Nel 2018-2019  le persone, partite dall’Africa occidentale e settentrionale che sono scomparse e presumibilmente morte nelle traversate tra Libia ed Egitto, sono state almeno 1.750.  (fonte Rapporto UNHCR – Mixed Migration Center 2021).
 Il dato è certamente maggiore ma sembra relativamente costante negli anni, con una media mensile di 60-70 morti. 

I dati raccolti da UNHCR sulle rotte di terra segnalano nello stesso periodo 4.468 episodi di violenza fisica, la maggior parte causati dalle forze di sicurezza o di frontiera (47%), seguiti dai trafficanti (29%). 
Violenza e sfruttamento sessuali, viceversa, vedono come principali responsabili i trafficanti  (45%), altri migranti sconosciuti (12%), gruppi di teppisti o delle bande di criminali (11%).

E questo accade principalmente nell'Africa centrale, da dove provengono i migranti, e in Libia, da dove fuggivano disperatamente madre e figlia trovate morte al confine con la Tunisia.

Resta un mistero sapere ...cosa  c'entra il trattato di Tunisi con Saied, Von Leyen, Meloni e l'Unione Europea.
Trattato che - tra l'altro - instaura una condizione di diritto dove fino a ieri c'era solo arbitrio, abuso e illegalità.