Economia

L'economia italiana a ottobre, secondo l'Istat. Tutto bene... ma anche no

È stato pubblicato, questa mattina, il report mensile realizzato dall'Istat sull'andamento dell'economia italiana per il mese di ottobre 2016.

Per quanto riguarda il quadro internazionale, nonostante altre fonti non fossero così ottimistiche al riguardo, viene celebrata la crescita dell'economia stuatunitense con un PIL in fase espansiva indicato a consolidarsi nei prossimi mesi, anche grazie ad un tasso di disoccupazione stabile.

Anche per l'area euro, le previsioni, se non trionfalistiche, sono disegnate positivamente con PIL e occupazione in crescita, anche se moderata. Addirittura anche il prezzo del greggio viene segnalato in salita oltre i 50 dollari, mentre negli ultimi giorni la tendenza è al netto ribasso verso la soglia dei 40 dollari!

Previsioni ottimistiche, quindi, anche se non paiono essere del tutto supportate dagli ultimi dati. E se il mondo va bene o abbastanza bene, poteva l'Italia andar male?

Certamento no! Così,  la crescita del fatturato è in aumento, in aumento gli ordinativi, le vendite all'estero sono anch'esse in aumento e la produzione delle imprese, più o meno, segue la stessa via... per non parlare della fiducia nel futuro!

Però, nonostante l'impegno dell'Istat nel disegnare per l'economia globale e quella italiana il miglior quadro possibile, a tutto c'è un limite. Così, quando si parla di famiglia e lavoro, la situazione non sembra essere proprio idilliaca.

"Negli ultimi mesi si osservano segnali di decelerazione nella dinamica della spesa per consumi. Ad agosto le vendite al dettaglio in volume hanno subito una riduzione (-0,2% rispetto al mese precedente) confermando il tono negativo evidenziato nel mese precedente (-0,3%). Alla diminuzione delle vendite hanno contribuito i beni alimentari (-1%), mentre i beni non alimentari hanno registrato un lieve incremento (+0,2%).  Ad ottobre, per il terzo mese consecutivo, la fiducia dei consumatori è diminuita rafforzando il trend negativo iniziato a gennaio. Tra le componenti del clima di fiducia sono peggiorati il clima economico, quello personale e corrente, mentre il clima futuro ha mostrato un’inversione di tendenza." [...] 

"A livello trimestrale l’occupazione è rimasta stazionaria, dopo il consistente aumento nei primi sei mesi nell’anno (223 mila occupati in più nel periodo da gennaio a giugno). Nel terzo trimestre l’occupazione dipendente a tempo indeterminato ha continuato ad aumentare, anche se a ritmi inferiori rispetto a quelli dell’anno scorso, (+0,3% rispetto al trimestre precedente), assieme ai dipendenti a termine (+0,5%). Alla crescita degli occupati dipendenti totali (+0,3%), tornati sui livelli del 2008, si è contrapposta la contrazione dell’occupazione indipendente (-0,8%). Le oscillazioni mensili del tasso di disoccupazione sottendono un andamento relativamente stabile nel corso dell’anno. A settembre, il valore dell’indicatore è salito fino all’11,7%, in corrispondenza di una crescita delle persone in cerca di occupazione (+2% rispetto ad agosto) e di una diminuzione degli inattivi (-0,9%). A livello trimestrale, il tasso di disoccupazione permane stazionario, così come, nello stesso periodo è rimasto sostanzialmente stabile il tasso d’inattività (-0,1%, dai 15 ai 64 anni)."

Per quanto riguarda i prezzi, l'inflazione è tornata su valori negativi, tanto da far dichiarare all'Istat che "la dinamica dei prezzi italiani continua a divergere rispetto agli sviluppi recenti dell’inflazione nell’area euro, dove il tasso tendenziale per l’indice armonizzato in ottobre è salito al +0,5%."

Per i prossimi mesi andrà meglio? Secondo l'Istat che in fase di conclusione del proprio rapporto deve aver terminato la dose di ottimismo precedente, "per i prossimi mesi non sono previste modifiche significative delle dinamiche attuali: le opinioni dei consumatori sull’andamento dei prezzi al consumo per i prossimi 12 mesi, sono orientate alla diminuzione."

Così, anche per quanto riguarda le prospettive economiche, l’indicatore che ne anticipa l'andamento futuro è ancora puntato verso il basso, non facendo prevedere negli ultimi mesi dell’anno alcuna variazione positiva rispetto all'andamento attuale.

Autore Mario Falorni
Categoria Economia
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