È il momento di capire le motivazioni che vedono il Covid-19 spadroneggiare nella terra del tricolore.
Questa breve disanima vuole solo tentare una spiegazione del fenomeno. Non può essere la rivelazione ultima di ciò che accade intorno agli italiani in questi ultimi mesi. Molti, politici e faccendieri di diverso impegno, avanzano le più fantasiose tesi. Ma sono versioni legate strettamente al loro punto di vista politico e, come ogni persona assennata capirebbe, al Coronavirus importa poco di barconi fermati o extracomunitari minacciati.
I virus, nella loro abilità di propagatori di affezioni, sono democratici: non conoscono muri o confini e usano di tutto per andare in giro. La gente ha svariati impegni in giro per il globo. Quindi traffica tra una nazione e l’altra. E i virus, è meglio non dimenticarlo, non sono grandi come autobus e non li blocchi a martellate.
A questo punto vale la pena ascoltare quello che ha dichiarato la virologa di fama internazionale Ilaria Capua. La sua tesi prevede che in Italia ci siano più casi rispetto ad altri Paesi europei poiché si è agito agito prima e di più. A sostegno della sua versione vi è il fatto che diversi Paesi europei hanno casi di Coronavirus che sono stati diagnosticati recentemente, quindi dopo i tanti tamponi italiani.
Inoltre, ha aggiunto la specialista, è molto probabile che il virus circolerebbe da settimane o mesi in Italia. Comunque stiano le cose, la virologa giudica in maniera sobria la situazione: “Tanto più cresce il numero delle persone infette – o meglio: tanto più scopriamo casi pregressi e passati inosservati – tanto meglio è. Perché vuol dire che il numero degli infetti è maggiore di quanto pensavamo. E il potenziale letale del virus, molto minore”.