Che il piccolo Coronavirus non sia morto, sconfitto o moribondo è cosa ben chiara a tutti. Purtroppo, la continua presenza di sottovarianti potrebbe portarci qualche sorpresa. Nulla di non previsto, ma gli scenari possono variare anche e specialmente mettenoo a punto vaccini più "mirati" . 

Una nuova ondata di Covid, causata dalle sottovarianti Omicron 4 e 5, potrebbe colpirci in autunno.

Lo sostengono molti virologi. Negli Usa una proiezione ipotizza come possibile nel Paese un'ondata da 100 milioni di infezioni, pari al 30% della popolazione, in autunno-inverno. In Italia lo scenario quale potrà essere?

«È impossibile dire in questo momento» afferma Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, «perché non ci sono elementi per sostenere che ci possa essere una virata epidemiologica di questo tipo. Quello che è certo è che le ultime due sottovarianti di Omicron (Omicron 4 e 5) hanno una straordinaria capacità di diffusione. Sebbene questa non sia una novità, perché le varianti si sono sempre distinte per il fatto di diffondersi sempre di più, l'aspetto invece relativamente nuovo è che in qualche modo tendono a sfuggire anche alla risposta anticorpale precedente... occorrerebbe una risposta anticorpale più solida, più intensa per bloccarle». Queste sottovarianti rendono le cose un po' più complesse, ma ci fa anche capire quale sarà la strategia giusta: quella di proporre la vaccinazione, almeno per i fragili, a partire da settembre e con un vaccino possibilmente  costruito  ad hoc su queste varianti».


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