La storia dell’Italia fino ai nostri giorni è stata pesantemente condizionata dalla nefasta influenza dei servizi segreti militari che hanno determinato i destini di un Paese al suo interno diviso, economicamente e socialmente disarticolato soprattutto nel sud. Quello italiano è un popolo che è rimasto culturalmente ancorato ad un passato dominato da un sistema feudale sottoposto al potere pontificio: questo è un elemento divenuto ormai caratteriale, riscontrabile sistematicamente negli atteggiamenti e nella cultura della classe economico/politica del Paese nei confronti della collettività che ha abbracciato il modello consumistico americano che non si può permettere che l’ha resa schiava di un sistema economico parassitario.
Il mio personale viaggio alla ricerca della verità sui tragici eventi del ‘900 mi ha portato sempre alla stessa fonte e mi ha fatto conoscere personaggi le cui storie sono ignorate dai più.
Da una nota del 4 aprile 1972 rinvenuta nell’archivio “estremamente riservato” del dott. Silvano Russomanno occultato nel deposito sito in via Appia in Roma che conteneva molte carte estremamente interessanti, non catalogate, emergono fatti e circostanze tenute gelosamente nascoste all’opinione pubblica. La nota a cui mi riferisco permette di percepire la portata e la pericolosità di un sottobosco occulto composto da individui senza scrupoli che agivano nell’oscurità, tradendo la sovranità popolare in concerto con la classe politica fortemente influenzata dalla politica vaticana che ha garantito la continuità del fascismo sotto il controllo degli americani. Tale nota rivela l’esistenza di un servizio segreto clandestino sorto durante il periodo fascista che ha operato durante il conflitto e, attraverso varie metamorfosi, è sopravvissuto fino agli anni ’80 purtroppo in Italia tutto ciò che nasce di deleterio riesce ad evolversi e sopravvivere: la loggia P2 è stata sciolta con legge del Parlamento nel gennaio 1982 ma ci sono inequivocabili sintomi che questa continua ad operare in dispregio della sovranità popolare.
L’Anello, una struttura super segreta organizzata e altamente operativa che viene annoverata nei servizi segreti, si può definire una struttura super segreta al punto che non ha alcuna denominazione infatti negli ambienti riservatissimi veniva indicata come il “Noto servizio” o in gergo “Anello”. l’Italia disponeva di 6 servizi segreti in conflitto tra loro: guerre intestine si svolgevano a nostra insaputa e a quelle strutture dobbiamo molte disgrazie nazionali.
Seguendo i contenuti dei documenti rinvenuti in quell’archivio “riservatissimo” si può avere una chiave di lettura dei tragici eventi accaduti negli anni dello stragismo, dei tentativi di golpe che hanno avuto il suo culmine nell’eliminazione di Moro.
La nota con la prima frase sottolinea che vi è una struttura segreta particolare che opera celata alle stesse istituzioni “(…) è stato creato per volontà dell’ex capo del Sismi generale Roatta”. Chi era costui? Era il principale indiziato dell’assassinio dei fratelli Rosselli, sul caso accaduto nel 1937 (in merito al fatto) non vi sono documenti, il generale fu incriminato e poi arrestato, naturalmente fu aiutato ad espatriare in Spagna dove il regime fascista di Franco costituiva il “refugium peccatorum” per gli appartenenti alla destra in fuga dall’Italia: comunque tutte le strutture occulte militari e non operavano seguendo le direttive americane, con la supervisione e diretta partecipazione della CIA.
Questo stato nello Stato ha sempre disposto di enormi risorse (all’origine fornite dagli imprenditori) divenendo sempre più potente con l’avvento del fascismo e, anche se la seconda guerra mondiale si concludeva con una clamorosa sconfitta questa non ha posto fine alla sua esistenza. Il regime fascista è sopravvissuto anche dopo la sua messa al bando con l’entrata in vigore della nostra Costituzione “democratica” infatti la Dc, sorretta dal voto cattolico, ha perpetuato di fatto tale sistema eversivo per contrastare il PCI temendo un “esproprio proletario” del suo immenso patrimonio immobiliare e interferenze negli affari finanziari gestiti dallo IOR.
Non è un caso che negli atti giudiziari dei processi per i tentativi di golpe, per le stragi e delitti eccellenti emergono, anche se a fatica, il coinvolgimento dei servizi segreti infatti le indagini si infrangono dinanzi ai sistematici segreti di Stato.
Il “cuore” dell’Anello era nel nord Italia, a Milano vi era un imprenditore edile Sigfrido Battaini: “(…) dispone di notevoli masse di denaro e tiene il proprio deposito armi, munizioni e automezzi presso la Caserma dei Carabinieri di via Moscova: Il servizio dispone anche di un aereo e di elicottero che sono depositati presso un campo di aviazione in territorio svizzero, a pochi chilometri dal confine italiano. (….) Il cerchio delle relazioni è molto stretto e tutto fa capo, in Alta Italia, al citato Battaini”.
Vi sono prove dell’attività criminale di questa struttura, tra l'altro programmava l’eliminazione fisica dei soggetti scomodi: “(…) A Milano Battaini provvede a due tipi di operazioni: raccoglie elementi a carico degli avversari politici (tutti di sinistra) e li trasmette a Roma, o organizza operazioni per la eliminazione di persone sospette, avversari della causa, “traditori” ecc. Per quanto le mie notizie siano necessariamente frammentarie posso dichiarare che le operazioni sono state compiute anche all’estero. Fra gli elementi di punta figurano l’investigatore Tom Ponzi (era a Bescapè subito dopo la caduta dell’aereo che trasportava Enrico Mattei) e due fratelli proprietari di una foto copisteria in via Larga di fronte agli uffici comunali. (…) Recentemente uno degli affiliati ha dichiarato che anni addietro per intervento del servizio in Lombardia, furono fatti fuori, con un simulato incidente stradale due esponenti del PSI. A memoria ricordo i nomi di Gugnoni, sindaco di Mantova e di Di Pol segretario della camera del lavoro di Milano. Negli ultimi due anni, la situazione all’interno del servizio si è fatta più tesa a causa di violenti contrasti politici.”
Nell’Anello vi era l’ala oltranzista che faceva capo ai militari che volevano intervenire pesantemente nei confronti dei dirigenti del PSI : (…) Proprio un anno addietro, di questi tempi, era stato deciso di “rapire” e di far sparire (testo non leggibile) alcuni (idem) vari partiti di sinistra: tra questi Aldo Aniasi sindaco di Milano, Luigi Granelli, deputato democristiano, Demetrio Costantino, allora segretario della federazione socialista, Mario Capanna, capo del Movimento Studentesco, e, se catturato, l’editore Gian Giacomo Feltrinelli”. Lo uccisero facendolo passare per terrorista; la stessa fine la fece Giuseppe Impastato in Sicilia, fu eliminato quasi contemporaneamente a Aldo Moro.
Gli stretti legami con i fascisti come Valerio Borghese al quale accordano protezione, impunità e ospitalità nelle varie residenze dei membri del servizio dimostrano la continuità del fenomeno che inquinava tutti gli aspetti della vita del Paese.
La nota riporta anche: “(…) Nelle ultime settimane la situazione è precipitata. Da fonti romane si è appreso che presso gli alti comandi del Ministero della Difesa, sarebbero in molti i fautori dello scioglimento del servizio, che costa all’erario alcuni miliardi l’anno. Si tenga conto che i più modesti associati ricevono un assegno mensile di un milione e mezzo, più il rimborso per le spese sostenute e le indennità per le varie missioni.”
Nella nota non poteva mancare il “dominus” della situazione: Giulio Andreotti, in particolare il relatore dell’informativa affermava: “(…) Infatti, in seguito a ripetute segnalazioni dell’on. Roumor, al vertice della Democrazia Cristina si è ormai certi che l’on. Andreotti sia da lungo tempo invischiato, per il tramite di alcuni suoi fiduciari, con ambienti e personaggi della destra extraparlamentare. L’on. Andreotti che è stato per lungo tempo Ministro della Difesa e che al tempo del processo De Lorenzo-Espresso evitò di mettersi contro il Sifar, si è sempre servito per i suoi fini personali del Servizio segreto: o meglio, di alcuni uomini all’interno del servizio. In particolare, questi uomini fanno capo al colonnello Jucci; lo stesso che Andreotti ha incaricato di condurre la trattativa per la vendita di armi alla Libia.” Ogni passo della nota offre spunti di “meditazione” su di un secolo di storia italiana, quella storia che non si trova nei libri scolastici.
Anche Licio Gelli ne parla in occasione di una intervista rilasciata al settimanale “Oggi” il 15 febbraio 2011, testualmente:
“Per quanto il Noto servizio cambiasse pelle e comportamenti nel tempo, c’era una costante che l’accompagnava: il suo ambito d’azione era costantemente circoscritto in un triangolo i cui vertici erano l’arma dei carabinieri e il servizio segreto militare, poi gli ambienti imprenditoriali prossimi alla Confindustria e, infine, i servizi segreti americani.
C’era un‘altra costante: il suo referente politico, che è sempre stato Giulio Andreotti, dai giorni dell’istituzione dell’Ufficio zone di confine a quelli del caso Moro. Beninteso: il “Noto servizio” non è mai stato “agli ordini” di Andreotti, anche perché aveva altri referenti con i quali confrontarsi, non sempre in perfetta sintonia fra loro. Andreotti era, piuttosto, l’interfaccia politico di questa struttura a metà strada fra militari e imprenditori. Il tutto con quei margini di reticenza e ambiguità propri di un personaggio che non avrebbe sfigurato fra i dignitari di una corte rinascimentale”.
Il coinvolgimento della P2 nelle stragi e affari opachi in Italia e in alcuni paesi del Sud America sono ormai accertati e che lo stato italiano risenta tutt’ora dell’influenza nefasta di questa combinazione mortale tra le strutture dei servizi segreti, loggia P2 sciolta con legge nel 1982, imprenditoria liberista di destra e personaggi politici di facciata lo dimostra il fatto che Gelli è morto nella sua amata villa Wanda a quasi 100 anni e non al regime 41 bis (era sicuramente più pericoloso dei classici mafiosi).
Se l’Anello era sorto per contrastare il comunismo doveva cessare di esistere al termine del fenomeno invece è finito per rivelarsi una struttura occulta di potere, eversiva, violenta e sanguinaria che faceva riferimento ai settori economico, politico e militare della Paese le cui guide erano sottoposte agli interessi americani, e perseguivano lo scopo di sovvertire la democrazia e istaurare un regime totalitario. La disintegrazione, non indolore, del blocco comunista dell’Europa dell’est i cui paesi stanno gradualmente entrando a far parte dell’UE e la trasformazione del PCI attraverso una serie di sigle e di adattamenti riducendosi in una fotocopia della Lega non giustificherebbe l’attuale politica antidemocratica. Occorre prendere atto che di quel passato abbiamo ereditato una classe dirigente-istituzionale/politica/economica/militare che trattiene in sé la stessa anima eversiva e totalitaria che sta perseguendo i suoi obiettivi con successo: l’avversione per la democrazia si è concretizzata con la caduta dei due governi Conte e la restaurazione delle vecchie regole varando un “governo di sistema” affidandolo ad un individuo freddo e scaltro che sta calpestando la sovranità popolare che chiedeva un cambiamento attraverso l’attuazione concreta dei principi costituzionali e gradualmente ha riportato il Paese su di un binario morto.
Anche l’esperienza ventennale in Afghanistan offre uno spaccato della politica "filo atlantica" dove i paesi europei si sono fatti coinvolgere dagli americani che perseguivano gli interessi economici delle multinazionali che sono sorte e prosperano creando “nemici” da abbattere: alla fine del secondo conflitto mondiale vi era l’URSS, alla sua caduta il mirino si è spostato sulla Cina, ad essere onesti, anche Il fenomeno del terrorismo islamico è un prodotto della politica economica predatoria USA: i paesi africani e medio orientali hanno la “sfortuna” di possedere risorse naturali necessarie per lo sviluppo e progresso del modello economico liberista americano fondato su una costante crescita produttiva che sta “bruciando” velocemente le risorse naturali del pianeta che sono concentrate nelle mani di pochi a danno di molti.
Il modello liberista è stato adottato dall’imprenditoria italiana che ha prodotto come l’America, nel suo interno, disuguaglianze, sacche di povertà, restrizione dei diritti civili, concentrazione delle risorse collettive nelle mani di pochi, restrizioni dello stato sociale in favore delle classi dominanti, privatizzazioni dei principali servizi pubblici a danno della collettività, occupazione delle istituzione da parte delle teste di legno del gotha economico determinando nel rinnovo periodico degli organi politici del Paese una sostanziale violazione della sovranità popolare.
In Italia questo sistema che si è venuto affermando per la costante influenza della politica americana che ha diretto nel passato tutti i settori del nostro Paese attraverso, finanziamenti per miliardi di dollari, organizzazioni occulte (servizi segreti fascio/eversivi militari; loggia P2; strutture imprenditoriali; mafie varie) e, non meno importante, è stata la forte influenza che ha esercitato il potere vaticano selezionando e preparando tra le famiglie benestanti cattoliche gli elementi “adatti” nelle sue scuole private d’élite che hanno costituito principalmente la classe politico/dirigenziale del Paese inoltre orientando la volontà di voto, ha permesso di fatto che un regime di destra, eversivo e sanguinario sopravvivesse attraverso la DC fino alla sua estinzione ed oltre: si dice che Salvini abbia avuto contatti con un influente rappresentante vaticano per trattare voti per le prossime elezioni amministrative: è proprio vero che “le volpi” perdono il pelo ma non il vizio, c’è da sperare nel buon Papa Francesco. Mi domando: perché disturbare il Vaticano visto che un voto viene pagato cinquanta euro? Oltre al reddito di cittadinanza vogliono risparmiare pure sulle spese elettorali?
Ricomporre il puzzle della reale situazione che si celava dietro ai tragici fatti di quell’epoca è faticoso ma possibile e necessario perché solo avendo fatto chiarezza si può far tesoro dell’esperienza, superare quel passato violento, scritto con il sangue degli innocenti e tentare di realizzare una reale democrazia in questo disgraziato Paese.
È proprio vero che “La verità è morosa ma mai inadempiente”!