"Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto, al Palazzo del Quirinale, il Presidente del Consiglio incaricato, il dott. Carlo Cottarelli."

Questa la nota, che è difficile definire se imbarazzata o imbarazzante, con cui l'ufficio stampa del Quirinale ha commentato l'incontro avvenuto nel pomeriggio tra Mattarella ed il premier incaricato Cottarelli.

Il governo di garanzia o di servizio, o di che altro, che non avrà la fiducia di nessun gruppo parlamentare, tanto che addirittura persino il Pd ha deciso di non votarla, doveva nascere già nelle prossime ore. Nell'incontro odierno avrebbe dovuto esserci l'annuncio con la diffusione della lista dei ministri.

Invece, niente. Incredibile! Ufficialmente, il motivo di questo rinvio non è stato comunicato, dato che Cottarelli ha abbandonato il Quirinale senza rilasciare dichiarazioni e rivedrà Mattarella per un nuovo colloquio domani mattina.

In questo momento, la situazione politica italiana sta assumendo caratteristiche paradossali, addirittura grottesche, con il presidente della Repubblica che sta facendo fare a se stesso e alla carica che ricopre una figura ridicola, ben oltre i limiti dell'accettabile.

Con motivazioni che hanno lasciato molti dubbi sulla corretta interpretazione del suo ruolo istituzionale, Mattarella ha fatto sì che Giuseppe Conte rimettesse il mandato per formare un governo, e adesso il premier Cottarelli, da lui voluto, non è in grado di presentare una lista di ministri  tale da risultargli gradita oppure dei nomi che siano sufficienti a completarla.

Probabilmente, Cottarelli si è reso conto che è impossibile convincere tecnici e professionisti ad assumersi un incarico in un governo già morto prima di nascere, senza contare che quelli finirebbero anche per bruciarsi futuri incarichi di prestigio nella prossima o in altre legislature, accettando di fare i ministri in un simile contesto.

Che cosa accadrà adesso? Che anche Cottarelli, a meno di "miracoli" dell'ultimo momento, rimetterà il mandato nelle mani di Mattarella che non potrà far altro che sciogliere le Camere e mandare gli italiani a votare... il prima possibile. La data? Già si parla del 29 luglio.

Gentiloni e ministri vari che si erano fotografati con scatole e computer spenti in atto di lasciare il loro incarico, adesso dovranno riportare tutto indietro. Con tutta probabilità dovranno rimanere in carica fino a settembre.