Barbara Palombelli giustifica i femminicidi ipotizzando un possibile comportamento esasperante e aggressivo da parte delle donne
Giovedì, intervenendo allo Sportello di Forum su Rete 4, a proposito dell'ultima ondata di femminicidi registrata dalle cronache, Barbara Palombelli ha detto:
“A volte è lecito anche domandarsi: ma questi uomini erano completamente fuori di testa, completamente obnubilati, oppure c’è stato un comportamento esasperante e aggressivo anche dall’altra parte?”
Difficile poter dire se la giornalista Palombelli non sia stata in grado di valutare l'enormità di ciò che ha dichiarato (l'età è per tutti un fattore inarrestabile e le sue conseguenze in alcuni casi colpiscono la materia grigia) oppure se abbia ritenuto, volontariamente, di dire una cosa intelligente per un certo tipo di pubblico (non è da escludere considerando il livello e la qualità delle trasmissioni che conduce)... in ogni caso le sua parole sono di una gravità assoluta, dato che hanno come logica conseguenza quello di giustificare degli omicidi a seguito di un "comportamento esasperante e aggressivo".
Chissà se il codice penale prevede tale tipo di giustificazione. Oppure chissà se qualche uomo manesco, dopo averla ascoltata, adesso pensi di poter prendere a calci mogli, compagne o fidanzate nel caso queste possano essere ritenute "esasperanti".
C'è anche da aggiungere una considerazione conseguente alle parole della Palombelli: ma come diavolo si fa a far condurre delle trasmissioni a gente simile?
Questo, invece, è il commento di Antonella Veltri, presidente della ong D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza), su quanto accaduto:
“Siamo indignate e offese di fronte alla riproposizione dei soliti, triti e ritriti stereotipi sessisti per cui le donne sarebbero corresponsabili della violenza subìta, ripetuti per giunta riferendosi a donne vittime di femminicidio, uccise dai loro partner o ex spesso al termine di una vita di maltrattamenti e violenze. Una retorica inaccettabile, una rivittimizzazione a mezzo stampa insostenibile.È lungo il percorso da fare. Chiediamo le pubbliche scuse, che non bastano certo, di chi ha messo sullo stesso piano le donne morte per mano maschile e il presunto atteggiamento ‘esasperante e aggressivo’ di chi oggi non c’è più”, prosegue Veltri.Mentre si discute di inserire la violenza di genere tra le nuove aree di criminalità elencate nel trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, ci troviamo a contrastare con forza in Italia un pensiero che offende e lede la dignità di tutte le donne.Non è accettabile che passi in silenzio il messaggio che a provocare la morte delle donne per mano maschile sia ‘altro’. Niente e nulla può giustificare la violenza alle donne. Di questo bisogna che tutte e tutti siano consapevoli”, conclude la Presidente di D.i.Re.
E questo è come Amnesty Italia ha commentato il Palombelli pensiero: