(RE)BIRTH, l’album d’esordio di Wrongonyou, venerdì 9 marzo presentato al pubblico con showcase e incontro con i fan a Milano
Sviluppare nuove forme di musica popolare ispirate alle musiche folk tradizionali, alle quali molti si riferiscono con i termini di contemporary folk music o folk revival music, come cose effettivamente esistenti al di fuori delle coscienze individuali, certamente non è cosa da poco e Marco Zitelli, giovane talento romano fuori dal comune, mettendoci grande dose di curiosità e impegno, si è avvicinato alla musica folk grazie anche ad artisti internazionali come Bon Iver e Fleet Foxes.
Primordiale il suo impegno e la sua caparbietà nello studio. Non è possibile iniziare un discorso sulla ricerca senza partire da un discorso più generale sulla logica della ricerca stessa. Obiettivo della ricerca è di sottoporre a corroborazione varie ipotesi derivate da una teoria di base che misto a una forte dose di: "Concetti, Proprietà e Variabili" si riesce nello scopo, proprio come ha raggiunto il suo, Wrongonyou.
Wrongonyou racconta “Rebirth”
TREE
In questa canzone ho provato a immedesimarmi in un albero, immaginando i miei piedi come radici e le mie braccia come rami: ho provato la sensazione che i raggi del sole fossero l’unica cosa a toccarmi davvero.
PROVE IT
“Prove it” è una canzone che porto con me da qualche anno e che mi ha dato filo da torcere, ma è anche uno dei brani di cui oggi sono più soddisfatto a livello compositivo. Ciò dimostra come l’amore e la cura verso quello che fai può portare al migliore dei risultati.
REBIRTH
È per me la canzone più rappresentativa e importante del disco. Cantarla ha fatto scattare in me delle cose a livello interiore che mi hanno cambiato e tirato su. Il concetto che ho cercato di spiegare si sintetizza in una sola frase: “If you leave your past, will be like a rebirth”. Guardare avanti.
FAMILY OF THE YEAR
Ho scritto questo brano immaginando di vivere in un’ipotetica famiglia perfetta dove ringrazio tutti perché mi fanno sentire il migliore dei figli e dei fratelli, come se non esistessero problemi.
SON OF WINTER
Anche in questa canzone, mi sono immedesimato in qualcun altro. Un anziano sul letto di morte che parla con un’ipotetica donna importante per la sua vita (una figlia o nipote). È pentito di non essersi goduto la vita, vorrebbe che gli venissero raccontate quali sono le cose più belle al mondo.
GREEN RIVER
In questo disco la natura è molto presente. Il Green River è un fiume immaginario che mi permette di entrare in contatto con la natura, lì c’è il vero senso: mi abbandono al suo corso e mi lascio portare via dalla corrente.
SWEET MARIANNE
È l’unico brano rimasto chitarra e voce. È una dichiarazione d’amore di un lui ad una lei che racconta quanto il suo cuore sia puro. Per questo ho voluto tenere la canzone pura com’è nata.
THE LAKE
“The Lake” parla appunto di un lago che ha dei poteri purificanti, in grado di ripulire anima e mente. Mi sono ispirato a una scena del film “Fratello, dove sei?“ (2000, diretto dai fratelli Coen). È anche una canzone alla quale sono molto grato perché ha segnato la mia strada di musicista.
I DON’T WANT TO GET DOWN
Questo è un vero e proprio contatto e dialogo tra uomo e natura. Il protagonista trova la forza e l’ispirazione per non restare giù ma rialzarsi.
SHOULDERS
Questa canzone è la realizzazione di un sogno: scrivere una colonna sonora. Infatti ho scritto “Shoulders” per il film “Il premio“ (2017, di Alessandro Gassmann), di cui ho curato tutte le musiche. Parla di quanto sia importante credere in se stessi.
KILLER
È una delle canzoni alla quale sono più legato sia per il grande aiuto che mi ha dato nella mia carriera sia perché è una delle prime canzoni che ho scritto. Parla del sottile confine tra l’amore verso se stessi e l’egoismo che spesso viene confuso o frainteso.
Anticipato dal singolo “PROVE IT" ecco "REBIRTH". Appuntamento dunque a
La Feltrinelli RED corso di Porta Romana a Milano (ore 19.00).
_©Angelo Antonio Messina