Nel briefing del 27 luglio, il direttore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha ricordato che giovedì prossimo saranno sei mesi da quando l'OMS ha dichiarato la COVID-19 come un'emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale.

È la sesta volta che ciò accade, ma rispetto al passato questa emergenza è stata senza ombra di dubbio la più grave, con 16 milioni di contagi finora segnalati e oltre 640.000 decessi.

Ma la pandemia - ha sottolineato il direttore dell'OMS - continua ad accelerare la sua diffusione, tanto che nelle ultime 6 settimane, il numero totale di casi è quasi raddoppiato.

Il 30 gennaio - quando la Covid è stata definita emergenza di interesse internazionale - erano meno di 100 i casi al di fuori della Cina e nessun decesso.

Da allora, molti Paesi hanno fatto uno sforzo enorme per combattere quella che poi è diventata una pandemia, ma la strada per sconfiggerla - ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus - è ancora lunga, aggiungendo che i suoi effetti vanno ben oltre le sofferenze causate dal virus.

Purtroppo, leadership politica, informazione, coinvolgimento e ascolto delle comunità non sono sempre state all'altezza della battaglia contro il coronavirus, così come le misure di base necessarie per sopprimerne la trasmissione e salvare vite umane: ricerca, isolamento, test e cura dei casi... oltre a distanziamento sociale, igiene, evitare aree affollate e luoghi chiusi, uso della mascherina quando è richiesto.

Laddove queste misure vengono osservate , i casi di contagio diminuiscono... diversamente i casi aumentano.

I paesi e le comunità che hanno seguito con attenzione e coerenza questi consigli hanno avuto successo, sia nel prevenire focolai su larga scala - come Cambogia, Nuova Zelanda, Ruanda, Tailandia, Vietnam, le isole nel Pacifico e nei Caraibi - sia nel portare sotto controllo focolai importanti - come Canada, Cina, Germania e Corea del Sud.

Questi sono solo alcuni esempi, ma ce ne sono molti altri che avrebbero potuto essere elencati.

Successivamente, il dott. Adhanom Ghebreyesus ha elencato le varie iniziative messe in campo dall'OMS e i finanziamenti che le hanno sostenute.


Successivamente, il direttore esecutivo del programma per le emergenze sanitarie dell'OMS a capo del team per contrastare la Covid-19, Mike Ryan, rispondendo alle domande dei giornalisti in merito alle chiusure delle frontiere e alle restrizioni di viaggio, ha dichiarato che a lungo termine non potranno più essere sostenibili, ricordando che non esiste comunque un approccio "unico per tutti" nel controllo del virus.

E per quanto riguarda la ripresa del contagio in Spagna, pur riconoscendo che potrebbero essere necessari ulteriori blocchi dove si sono verificati nuovi focolai, questi dovranno essere il più possibile brevi e circoscritti in relazione all'area geografica interessata.

"Più comprendiamo il virus - ha detto Mike Ryan - più possiamo essere chirurgici nelle misure da prendere per tenerlo sotto controllo".