A Roma le case popolari sarebbero circa 75mila di cui due terzi fanno capo alla regione attraverso l’Ater, mentre un terzo è del Comune tramite Erp.

Inoltre, sono occupati altri 92 edifici di proprietà di società immobiliari o degli enti di cui 66  di grandi dimensioni  nati proprio per uso abitativo. (dati Confedilizia)

Nei circa 25mila appartamenti popolari comunali (Erp) abiterebbero circa 170mila persone (dati MappaRoma).

Per analogia, nei 50mila appartamenti regionali (Ater) dovrebbero abitare quasi 350mila persone.
In totale, sembrerebbe che - senza contare gli occupanti - a Roma oltre mezzo milione di persone non riesce neanche a pagarsi l'affitto - neanche vivendo in periferia o in provincia - e deve andare in una casa popolare.

Poi, ci sono gli occupanti, si dice 12-15mila, ma sono solo quelli registrati in qualche modo per le utenze o per le scuole.

Alla fine dei conti, la realtà romana è di circa 1 residente su 6 che vive in edilizia pubblica, più o meno legittimamente, dato che oltre agli occupanti ci sarebbero i morosi.
Solo l'Ater a fine 2022 ha mandato circa 50 mila diffide per recuperare un debito di circa un miliardo di euro dagli affitti non pagati durante le amministrazioni precedenti.

Ed è difficile capire da quali fattori derivi un così diffuso ricorso alla sussidiarietà pubblica da parte dei romani:

  1. gli occupati nel 2022, a Roma e provincia, sono stati 1milione 769mila, 45mila in più rispetto al 2021, con un tasso di crescita del 2,6%, superiore alla crescita media nazionale 

  2. il reddito medio annuo da lavoro è di 23.282,40  euro  e ben superiore alla media italiana di 19.552,95 euro, mentre il reddito medio annuo da pensione di vecchiaia a Roma è di 26.261,10 euro e ben superiore alla media italiana di 19.563,67 euro.

Se questa è la situazione, la sentenza di Casa Pound per la prima volta commina agli occupanti condanne superiori a due anni, anche nel caso di famiglie in emergenza abitativa.

Bene, "benissimo", se c'è una legge va applicata, ma ...
Ma lo sarà anche con tutti gli altri che occupano  illegittimamente case ed edifici, occupanti o morosi storici che siano?
Difficile crederlo: sono tanti e troppi ...

Dunque, cosa succede a Roma se ...  in una città ricca di lavoro, risorse  e opportunità accade che ... forse un sesto della popolazione deve essere assistita a partire dalla casa, senza parlare dello sfascio dei trasporti, delle strade, dei rifiuti e dei servizi?

E chi pagherà tutto questo? Ancora i residenti delle altre provincie e regioni?
Oppure Roma inizierà ad accorgersi che il Welfare State  ha prodotto quartieri e quartieri di sussidiati spesso scarsamente istruiti e formati (oltre 40% di titoli medi o inferiori)?

E' nei numeri che un sesto della popolazione con scarse prospettive e  a carico dei vari servizi rende insostenibili  persino le spese essenziali (mobilità inclusa) ed ingestibili quelle per la sicurezza generale (salute inclusa).

Il Welfare State ci rende tutti più poveri, indebolisce l'iniziativa individuale e pregiudica la crescita collettiva?